Italia in Pillole: 2022

martedì 27 dicembre 2022

La formazione obbligatoria per dirigenti sulla sicurezza lavoro

 


In un articolo precedente abbiamo parlato della figura dei Dirigenti e di come debbano operare per garantire la sicurezza sul posto di lavoro. Per queste mansioni devono essere correttamente formati grazie a corsi specifici; oggi vedremo quali sono le modalità di svolgimento e gli argomenti di questi corsi.

Che formazione ricevono i Dirigenti?

Il percorso formativo del Dirigente per la sicurezza è dettagliato nell’accordo Stato del 21 dicembre 2011, in attuazione dell’articolo 37 del Decreto Legislativo 81/2008 in relazione ai compiti ed alle responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. In esso sono definiti la durata ed i contenuti del corso.

Il corso Dirigenti fornisce le conoscenze base sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, portando a conoscenza del Dirigente la normativa sull’igiene e la sicurezza sul lavoro contenute nel D.Lgs. 81/2008, ed evidenziandone i compiti e le responsabilità nella gestione della sicurezza sul lavoro.

Formazione dei Dirigenti: normativa

In tema salute e sicurezza sul lavoro, l'art. 37 del D.Lgs. 81/08 stabilisce che i dirigenti debbano ricevere, dal datore di lavoro, un'adeguata e specifica formazione, in base ai propri compiti.
In generale, i contenuti della formazione per dirigenti devono riguardare:

  • soggetti coinvolti e relativi obblighi;
  • definizione e individuazione dei fattori di rischio;
  • valutazione dei rischi;
  • individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione.

Nello specifico, è poi l'Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 a definire modalità, durata e contenuti del percorso formativo.

  1. Iniziamo dicendo che la Formazione Dirigenti sostituisce quella prevista per i lavoratori e prevede 16 ore di corso divise in 4 moduli:
  2. giuridico - normativo
  3. gestione e organizzazione della sicurezza
  4. individuazione e valutazione dei rischi
  5. comunicazione, formazione e consultazione dei lavoratori.

I contenuti del corso di formazione Dirigenti

Il corso obbligatorio per dirigenti prevede una durata complessiva di 16 ore e un aggiornamento quinquennale di 6 ore. Ecco, nel dettaglio, i contenuti del percorso formativo:

Modulo 1. Giuridico – Normativo

• sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori;
• organi di vigilanza e procedure ispettive;
• soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità e tutela assicurativa;
• delega di funzioni;
• responsabilità civile e penale e tutela assicurativa;
• "responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica" ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.;
• sistemi di qualificazione delle imprese e patente a punti in edilizia.

Modulo 2. Gestione ed organizzazione della sicurezza

• modelli di organizzazione e di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (art. 30, D.Lgs. 81/08);
• gestione della documentazione tecnico amministrativa;
• obblighi connessi ai contratti di appalto o d'opera o di somministrazione;
• organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze;
• modalità di organizzazione e di esercizio della funzione di vigilanza delle attività lavorative e in ordine all'adempimento degli obblighi previsti al comma 3 bis dell'art. 18 del D.Lgs. 81/08;
• ruolo del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e protezione.

Modulo 3. Individuazione e valutazione dei rischi

• criteri e strumenti per l'individuazione e la valutazione dei rischi;
• rischio da stress lavoro-correlato;
• rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paesi e alla tipologia contrattuale;
• rischio interferenziale e gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto;
• misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio;
• considerazione degli infortuni mancanti e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti;
• dispositivi di protezione individuale;
• sorveglianza sanitaria.

Modulo 4. Comunicazione, formazione e consultazione dei lavoratori

• competenze relazionali e consapevolezza del ruolo;
• importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale;
• tecniche di comunicazione;
• lavoro di gruppo e gestione dei conflitti;
• consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
• natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

La conclusione del corso di formazione

Al termine del percorso formativo è prevista una prova di verifica finale per il rilascio dell'attestato. Il corso per la sicurezza può essere svolto anche in modalità e-learning e dovrà essere aggiornato ogni cinque anni.

Raccomandiamo sempre di rivolgersi ad un ente accreditato per la formazione sulla sicurezza.

Quando installare il climatizzatore d'aria con pompa di calore

 


Cosa sono i climatizzatori con pompa di calore? Sono davvero convenienti per riscaldare la nostra abitazione? Domande che ci siamo posti in vista dell'arrivo della stagione fredda, vediamo quali sono le risposte.

Il funzionamento dei climatizzatori a pompa di calore

Cos'è un climatizzatore a pompa di calore? Di solito si acquista un climatizzatore per combattere il caldo estivo, i modelli dotati di pompa di calore, invece, sono strumenti adatti anche contro il freddo.

Questi elettrodomestici sono in grado di produrre uno scambio termico tra ambienti di temperature diverse. Quando si vuole rinfrescare la casa, il climatizzatore, preleva il calore interno e lo butta all'esterno abbassando la temperatura di diversi gradi. Viceversa, quando si vuole riscaldare, la pompa assorbe l'aria calda esterna e la fa confluire dentro la nostra casa.

La tecnologia inverter

I modelli più recenti sono dotati della tecnologia inverter che fa si che il climatizzatore gestisca in automatico la temperatura dell'ambiente, senza mai arrestarsi. Questo permette di avere ambienti mantenuti sempre ad una temperatura impostata ideale ed evita di dover continuare ad accendere e a spegnere il climatizzatore.

Si tratta di un sistema che riduce gli sprechi, ottimizza i consumi energetici e il comfort di casa. Quando procediamo con l'installazione di un climatizzatore, assicuriamoci che sia un modello con inverter.

Differenti tipologie di climatizzatori a pompa di calore

Ad oggi, sul mercato, possiamo trovare due tipi di climatizzatori di questo tipo:

  • i climatizzatori con pompa di calore ad aria: questi raccolgono il calore dall'aria, lo trasportano fuori casa nelle stagioni calde e lo attirano nella abitazione durante quelle fredde;
  • i modelli con pompa acqua aria: questi effettuano lo stesso procedimento ma sfruttano la potenza dell'acqua, questa viene raccolta in una vaschetta nel climatizzatore e convertita in vapore acqueo quando entra in contatto con il calore.

Questa seconda tipologia di modelli ha solitamente una resa migliore rispetto a quelli più semplici ad aria, ma anche il costo è più elevato.

Quali sono i vantaggi?

La scelta di un climatizzatore a pompa di calore per la propria abitazione rappresenta diversi vantaggi:

  • Innanzitutto, come già accennato, si tratta di un sistema flessibile, adatto sia a raffreddare che a riscaldare gli ambienti di casa e in grado di trasportare il calore da un ambiente all'altro.
  • Per la sua struttura richiede meno manutenzioni ed è più facile da installare rispetto ad una caldaia tradizionale.
  • Utilizzando l'aria esterna come mezzo per la climatizzazione, la pompa di calore assicura minori emissioni e, per questo motivo, si può dire uno strumento eco-sostenibile.
  • Convogliare il calore inutilizzato degli ambienti in altri non è solo una scelta sostenibile, permette anche di risparmiare consumi energetici e alleggerire le nostre bollette. In particolare è una situazione ideale per gli ambienti a dimensioni ridotte come gli appartamenti.
  • Con un climatizzatore di ultima generazione è possibile avere a disposizione aria pulita grazie ai sistemi di filtraggio che eliminano allergeni o batteri. Funzionano anche in maniera efficace da deumidificatori per gli ambienti.

I possibili svantaggi

Naturalmente, come per ogni tecnologia, ci sono anche svantaggi, occorre valutare con cautela i pro e i contro per poi procedere ad una scelta mirata della migliore soluzione adatta alle nostre esigenze.

Come prima cosa, il sistema a pompa di calore risente molto delle temperature esterne: se il freddo o l'umidità esterna sono particolarmente elevati il sistema lavorerà con maggiore fatica; in quelle condizioni può formarsi uno strato di brina o ghiaccio che richiederà un maggiore dispendio di energia per il funzionamento.

Utilizzare un climatizzatore per il riscaldamento prevede anche che venga montato un motore esterno, soluzione che potrebbe essere problematica su palazzi storici oppure nel caso di restrizioni nelle parti comuni.

La soluzione climatizzatore può rivelarsi eccessivamente efficace nel deumidificare gli ambienti, costringendoci a far ricorso a umidificatori per controbilanciare.

Per concludere il climatizzatore a pompa di calore si tratta di un ottimo sistema per piccoli ambienti, richiede poca manutenzione e riscalda gli ambienti in poco tempo; otteniamo un vantaggio ancora maggiore in termini di risparmio energetico se utilizziamo fonti di energia rinnovabili come i pannelli solari.

Come si effettua la posa degli infissi a regola d'arte?

 


Quali sono le fasi principali per la posa degli infissi? Quali sono i passaggi fondamentali che permettono di eseguire un'installazione a regola d'arte? Scopriamolo assieme con l'aiuto di un posatore esperto.

Cosa è la posa degli infissi a regola d'arte?

Franco, posatore di serramenti a Monza e Brianza, lavora nel ramo da decenni e sa quanto importante sia aggiornarsi e mantenersi al passo con le tecnologie e le normative recenti per poter garantire una posa degli infissi di qualità.

La posa di un infisso è una fase delicata e importante quanto quella dell'acquisto vera e propria; una posa effettuata in malo modo può rendere inutili anche la porta o la finestra più performanti. Lo scopo dell'attività è quello di ancorare l'infisso alla muratura, unendo le due parti in maniera che non ci siano passaggi di rumore o dispersioni di calore e che l'infisso resista agli agenti atmosferici.

Occorre garantire che il telaio della finestra funzioni correttamente e che questa si apra e si chiuda senza difficoltà, una precisazione basilare... ma non banale.

Norme, certificazioni e livelli del posatore di serramenti

Le linee guida per una posa a regola d'arte partono dalla normativa UNI 11673-1, si tratta di una regola volontaria che prevede che le prestazioni dell'infisso dichiarate in laboratorio siano manutenute anche in opera, una volta installato nelle nostre abitazioni o nelle aziende. La norma dichiara che l'infisso deve mantenere la sua efficienza per tutta la durata della sua esistenza e specifica anche in materiali da utilizzare e le criticità da risolvere.

Le norme UNI 11673 successive hanno implementato il regolamento stabilendo parametri più stringenti come le competenze del posatore di serramenti professionista, i requisiti per i corsi di formazione e di messa in opera del serramento. Tutto questo ha permesso di poter parlare, oltre che di posa a regola d'arte, di una vera e propria posa certificata degli infissi.

Il serramentista in possesso di una certificazione dimostra di essere sempre aggiornato sulle ultime tecniche e offre la garanzia che le prestazioni del serramento in opera rispettino quelle prescritte dal produttore.

Le fasi della posa degli infissi a regola d'arte

Vediamo ora assieme quali passi deve compiere il posatore di serramenti per eseguire il proprio lavoro nel modo migliore. Si tratta di un processo ampio e complesso che si articola in varie parti, ma che consente di fare un lavoro a regola d'arte.

Il rilievo delle misure

Per un lavoro corretto i primi rilievi effettuati in cantiere sono importanti, qui si stabiliscono tutti gli aspetti tecnici e le prestazioni del serramento in accordo con i desideri del cliente. In questa fase sarà essenziale il coordinamento tra cliente, il costruttore, il progettista e un professionista del risanamento energetico.

La progettazione della posa in opera

Di competenza del progettista (ma può essere delegata al produttore del serramento), si svolge in ufficio e consiste nella redazione dei disegni tecnici. Questi progetti dovranno essere realizzati in base ai desideri del cliente, alle esigenze del costruttore e alle normative che regolano la posa degli infissi. In questa fase occorre considerare la tenuta aria-acqua-vento, l'isolamento termico/acustico e il fissaggio meccanico che andrà calibrato a seconda del peso degli infissi.

La realizzazione dei controtelai e degli infissi certificati

I controtelai e i serramenti andranno realizzati o acquistati seguendo scrupolosamente il progetto creato nella fase precedente. Dovranno rispettare forma, misure e tolleranze, ed essere in possesso di tutti gli accessori. La cosa migliore sarebbe che, in questa fase, fosse il posatore di serramenti, con la collaborazione dell'impresa edile, a effettuare la posa dei controtelai.

L'incarico di posa

Il produttore del serramento ha l'obbligo di redigere un Manuale di posa e un Manuale di uso e manutenzione da consegnare al posatore e al cliente; Il fine di evitare incomprensioni e di dichiarare tutti i materiali da utilizzare oltre che fornire un servizio al cliente.

Il montaggio degli infissi

La fase vera e propria di installazione degli infissi. I posatori invieranno il loro lavoro, muniti dei Manuali di posa e di tutte le informazioni per eseguirlo a regola d'arte.

Il verbale di collaudo

A conclusione del lavoro di effettuano i protocolli di collaudo per verificare che i lavori sono stati effettuati secondo il progetto. A seguito si realizza il verbale di corretta posa in opera; saranno segnalate eventuali anomalie o manchevolezze e servirà come dichiarazione per la data di fine lavori in caso ci siano garanzie o incentivi statali.

La garanzia sulla posa

La posa degli infissi a regola d'arte è tale perchè è garantita. Le finestre e la posa devono essere garantite almeno per due anni come prevede il Codice del Consumo. La garanzia sulla posa deve essere rilasciata per iscritto dal posatore che ha eseguito i lavori.

Il post-vendita

L'attività di posa non si conclude dopo aver montato porte e finestre ma prosegue nel tempo grazie ad una attività di manutenzione periodica e pianificata. Il professionista andrà a verificare il corretto funzionamento e l'integrità dei materiali utilizzati. Si potranno pianificare interventi di riparazione e il posatore avrà a disposizione un archivio elettronico che riporta i progetti, i disegni di posa, i manuali e i materiali utilizzati in modo da poter intervenire nel modo più efficace possibile.

lunedì 12 dicembre 2022

Cos'è e a cosa serve il formato vettoriale delle immagini

 


Se vi è mai capitato di lavorare con le immagini vi sarete imbattuti nella richiesta di una immagine di tipo vettoriale. Ma sai davvero di cosa si tratta e di che utilizzo ha?

I differenti tipi di file immagine

Iniziamo con il fare un distinguo sulle tipologie di immagini digitali. Fondamentalmente queste possono essere di due tipi: raster o vettoriali.

Le immagini raster

Le immagini raster (chiamate anche bitmap) sono immagini composte da pixel colorati, singoli puntini che vanno a comporre l'intera figura. Questi file sono caratterizzati anche dal fatto di avere una dimensione e una risoluzione propria. Questo significa che sono composte da un numero finito di quei pixel disposti su una dimensione precisa. Se queste immagini vengono ingrandite oltre la loro dimensioni originali notiamo subito come subiscano una perdita di definizione e appaiano sgranate e dentellate. Quest'effetto è chiamato, appunto, pixellatura.

Può sembrare uno svantaggio ma in realtà questo tipo di immagini può riprodurre un enorme numero di dettagli e sfumature, basti pensare alle fotografie digitali e a tutti i dettagli che offrono.

Le immagini vettoriali

Le immagini vettoriali differiscono dalle raster. Non sono composte da pixel ma sono generate da un insieme di equazioni matematiche che producono punti, linee e forme. Queste equazioni matematiche che definiscono le figure sono i cosiddetti vettori (da qui il nome) e hanno la caratteristica di essere indipendenti dalla risoluzione.

I vantaggi di una immagine vettoriale

Il formato vettoriale, rispetto a quello raster, ha i seguenti vantaggi:

  • Si tratta di una grafica scalabile all'infinito: come accennato è indipendente dalla risoluzione; questo significa che le forme generate matematicamente vengono ricalcolate ogni volta che si effettua un ingrandimento o una riduzione.
  • I colori dei file in vettoriale sono modificabili in modo semplice e veloce; basta selezionare una forma o una linea per andare a cambiare il colore che le è stato assegnato, è anche possibile passare da un profilo di colore ad un altro, ad esempio dall'RGB ad un Pantone.
  • Si può lavorare su questo tipo di immagini visualizzando solo i contorni; è possibile attivare e disattivare con facilità i riempimenti per tutti gli elementi che compongono l'immagine per visualizzare solo i bordi. Si tratta di un tipo di visualizzazione molto importante perchè permette di individuare gli elementi nascosti e rende possibile progettare guide per le attrezzature che effettuano tagli e incisioni.

I tipi di file vettoriali

Le immagini digitali in formato vettoriale sono caratterizzate da delle estensioni particolari e se dobbiamo lavorare con questo tipo di immagini assicuriamoci di aver salvato questo tipo di file.

I formati più importanti delle immagini vettoriali sono:

  • AI - Adobe Illustrator, il formato standard compatibile con i programmi della suite Adobe.
  • EPS - Encapsulated PostScript, altro formato standard per le immagini vettoriali compatibile con i maggiori programmi come Illustrator o Corel Draw.
  • SVG - Scalable Vector Graphics, un nuovo formato adatto alle immagini vettoriali per la creazione di siti web.
  • PDF - altro formato Adobe per la condivisione dei documenti, permette anche il salvataggio delle immagini vettoriali.

A cosa serve un file vettoriale?

La differenza tra i due tipi di immagine fa si che ogni formato sia più adatto per uno scopo preciso. In questo caso, i file vettoriali per le loro caratteristiche, sono molto adatti alla stampa.

Come prima cosa sono molto utili nel disegno tecnico, ad esempio in CAD e in ingegneria.

Ma si tratta anche di un formato prezioso utilizzato dai progettisti grafici per la creazione di loghi e della grafica coordinata perchè si tratta di elementi che possono servire sia su un biglietto da visita che su un cartellone colossale. Ma questo tipo di formato si adatta bene per qualsiasi progetto vada stampato su brochure, volantini, cartelloni o icone per software.

Mancanza di pressione dell'acqua nel condominio, che fare?

 


Chi abita ai piani alti di un condominio o lavora in un palazzo alto può rendersi conto di come la pressione dell'acqua possa venire a mancare. Perchè succede questo? E soprattutto... come rimediare?

Poca pressione? Non un problema minore

La pressione dell'acqua che esce dai rubinetti di casa è il metro dello stato di salute del nostro impianto. Pressione e portata sono le tue misurazioni su cui si basa la costruzione degli acquedotti, dall'antichità fino ai giorni nostri e fino agli impianti delle nostre abitazioni.

La portata è la misura della quantità di acqua che scorre nella tubatura in un secondo, la pressione, invece, misura la forza con cui questa fluisce. La pressione, quindi, influenza anche la portata; se la pressione è troppo bassa il nostro getto d'acqua si trasformerà in rivolo scadente anche se il miscelatore è aperto al massimo.

Il problema di pressione dell'acqua può influenzare sia l'acqua fredda che quella calda, può ridurre il getto della nostra doccia e prosciugare i rubinetti del nostro bagno o della nostra cucina. Un problema non indifferente che può minare seriamente il confort della nostra casa.

Quanto deve essere la pressione dell'acqua nel condominio?

Solitamente il valore medio della pressione per l'acqua negli appartamenti e nelle case deve essere compreso tra 1,5 e 3 Bar. Si tratta del range corretto per garantire il giusto funzionamento di ogni rubinetto, e, di conseguenza, di tutti gli elettrodomestici collegati all'acqua corrente, come lavatrici, lavastoviglie e caldaie.

Un metodo per capirne l'effettivo valore è utilizzare un misuratore di pressione dei fluidi, come un manometro, per effettuare la registrazione dei vari rubinetti di casa.

Poca pressione dell'acqua: effettuiamo una analisi preliminare

Quando verifichiamo un calo nella pressione del flusso dell'acqua nella nostra abitazione le cause possono essere differenti. Prima di tutto ci potrebbe essere un problema con il servizio erogato dall'acquedotto, ad esempio una riduzione dovuta a un problema temporaneo. Se questo è il caso possiamo solo aspettare e rivolgerci al nostro fornitore.

Differente è la questione se il problema è legato al nostro impianto condominiale. In questo caso il motivo potrebbe essere una perdita nell'impianto o l'ostruzione dei tubi causata da calcare. Anche la parziale chiusura della valvola principale o un rubinetto bloccato possono provocare perdita di pressione.

Un problema di spinta

Ma, molto spesso, si tratta di un problema legato all'utilizzo dell'acqua da parte di più utenze contemporaneamente; in questo caso noteremo un calo durante la giornata ad orari specifici. Molto spesso il sistema non è adeguato a soddisfare il bisogno di nuclei abitativi sempre più esigenti.

Questo problema è riscontrabile più facilmente ai piani alti: fisiologicamente l'acqua deve essere spinta per servire gli impianti di un appartamento al settimo piano o una casa in collina, ma la spinta è insufficiente per erogarla nel migliore dei modi.

Possibili soluzioni al problema della pressione dell'acqua

Innanzitutto è bene analizzare le varie situazioni per trovare la soluzione migliore. Per questo, in presenza di problemi con il nostro impianto, è sempre bene consultare una azienda esperta nell'installazione e manutenzione di impianti idraulici.

Come prima cosa, controlliamo i nostri rubinetti: è importante che gli erogatori non siano ostruiti, si può andare a smontarli e effettuare la pulizia con acqua e aceto per vedere se il problema si risolve.

Controlliamo che la valvola principale dell'acqua sia correttamente aperta. Se riscontriamo continui consumi d'acqua anche chiudendo tutti i rubinetti è possibile che ci troviamo di fronte a una perdita, in questo caso possiamo rivolgerci al nostro idraulico di fiducia.

In casi più gravi può essere necessario effettuare una pulizia delle tubature e della caldaia per eliminare eventuali incrostazioni di calcare. Per risolvere è possibile installare un addolcitore d'acqua condominiale o per il proprio appartamento in grado di ridurre i sedimenti presenti nell'acqua che circola nelle nostre tubature.

Cosa è una pompa elettronica di sollevamento?

Se nessuna di queste soluzioni ha effetto e la pressione dell'acqua nel nostro appartamento all'ultimo piano è ancora vergognosa, allora potrebbe essere necessario potenziare la pompa di sollevamento.

Questa permette di spingere l'acqua verso l'alto in modo che raggiunga tutti gli appartamenti dell'edificio e che scorra dai rubinetti tutta con una pressione adeguata. Installare e manutenere una pompa elettronica per il sollevamento acqua garantisce un sistema sempre in perfetta efficienza.

Una pompa elettronica (o elettropompa) dotata di un inverter, è uno strumento di nuova generazione che si attiva automaticamente per fornire la giunta spinta all'acqua nel vostro condominio.

Le mansioni del dirigente in ambito salute e sicurezza sul lavoro

 


Quello di Dirigente è un ruolo di grande responsabilità, ma non tutti sanno che la normativa prevede che tra i suoi compiti ci sia anche quello di garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e la prevenzione dei rischi. Ma di quali funzioni si deve occupare esattamente?

Chi è il Dirigente d'azienda?

Il Dirigente è la figura aziendale incaricata dal datore di lavoro di organizzare l’attività lavorativa dei dipendenti controllandone lo svolgimento.

Perché possa svolgere questa sua attività al meglio deve essere adeguatamente formato in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

In ambito sicurezza, è l'art.2 del D.Lgs. 81/08 (comma 1, lettera d) a fornire la definizione di dirigente, ovvero quella “persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa”.

Gli obblighi in ambito Sicurezza sul Lavoro

Gli obblighi del Dirigente, in materia di sicurezza sul lavoro, vengono definiti dall’art.18 del D.Lgs. 81/08. Sono, in realtà, gli stessi di quelli del datore di lavoro, che però possono essere estesi anche ai dirigenti, in base alle mansioni conferite loro.

Tenuto conto di ciò, il Dirigente può avere l’obbligo di:

  • nominare il medico competente per la sorveglianza sanitaria;
  • designare gli addetti antincendio e primo soccorso;
  • nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e sicurezza;
  • fornire gli adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI) ai lavoratori;
  • prendere le misure appropriate affinché solo i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e addestramento possano accedere alle zone che li espongono a un rischio grave e specifico;
  • richiedere che i singoli lavoratori osservino le norme vigenti e le disposizioni aziendali che riguardano sicurezza e igiene del lavoro, uso dei mezzi di protezione collettivi e DPI;
  • richiedere al medico competente l'osservanza degli obblighi previsti a suo carico;
  • adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, i lavoratori abbandonino il posto di lavoro o la
  • zona pericolosa;
  • informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
  • fornire adeguata informazione, formazione e addestramento, in base agli articoli 36 e 37;
  • salvo eccezione motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, astenersi dal richiedere ai lavoratori di riprendere l’attività in una situazione di lavoro ove persista un pericolo grave e immediato;
  • verificare periodicamente la perdurante assenza di rischio, prendendo provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno;
  • adottare le misure necessarie per la prevenzione incendi, l'evacuazione dei luoghi di lavoro, e per casi di pericolo grave e immediato, in base all'articolo 43. Queste misure devono essere adeguate alla natura dell'attività, alle dimensioni dell'azienda o dell'unità produttiva e al numero delle persone presenti;
  • convocare la riunione periodica nelle unità produttive con più di 15 lavoratori;
  • provvedere all'aggiornamento delle misure di prevenzione in relazione ai cambiamenti organizzativi e produttivi o all'eventuale evoluzione della tecnica di prevenzione e protezione;
  • vigilare affinché i lavoratori con obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza l’idoneità.

Che formazione deve ricevere un Dirigente?

Il percorso formativo è dettagliato nell’accordo Stato del 21 dicembre 2011, in attuazione dell’articolo 37 del Decreto Legislativo 81/2008 in relazione ai compiti ed alle responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. In esso sono definiti la durata ed i contenuti del corso.

Il corso fornirà le conoscenze base su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro contenute nel D.Lgs. 81/2008, ed evidenzierà i compiti e le responsabilità del Dirigente nella gestione della sicurezza sul lavoro.

Naturalmente la formazione dovrà essere erogata da un ente accreditato in grado di fornire corsi per la formazione dei Dirigenti certificati. Vedremo più nello specifico il programma del corso in un prossimo articolo.

Come far diventare gli infissi un elemento di arredo

 


Gli infissi possono diventare elementi di arredo? Le porte e le finestre sono tra gli elementi più importanti della nostra abitazione, sono anche i primi visibili dall'esterno, i più evidenti... Vediamo allora come sceglierli per migliorare lo stile di casa.

Per l'arredo i dettagli sono importanti

Gli infissi di casa hanno il compito di offrire protezione termica agli ambienti interni. Ma con il tempo, questi elementi, hanno iniziato a rivestire una funzione sempre maggiore importante tra gli elementi d'arredo e gli interior design hanno sempre iniziato di più a lavorarci come fosse un vero e proprio elemento decorativo.

Per ottenere al meglio questi risultati è opportuno fare attenzione ai dettagli: scegliendo il prodotto giusto, sia come struttura che per materiale, è possibile aumentare il fascino del nostro arredamento.

Ad esempio, la scelta di porte a scomparsa può rivelarsi sia una scelta pratica che estetica, creando continuità con le pareti dei nostri ambienti. Scegliere il giusto serramento significa trovare quello che si sposa nel modo migliore con la facciata, le pareti, i pavimenti e il resto dell'arredamento.

Quale materiale scegliere

Il primo punto da tenere in considerazione è il materiale in cui sono realizzate porte e finestre. Si tratta anche del primo punto di equilibrio tra qualità ed estetica: il materiale non solo determina le caratteristiche tecniche del serramento, ma anche le sensazioni che ci fornisce in relazione agli ambienti in cui è installato.

L'elenco dei materiali con cui può essere realizzato un infisso è cresciuto con l'affermarsi di nuove tecnologie e metodi produttivi, oggi si può scegliere tra:

  • il PVC, un materiale plastico che coniuga la duttilità dei materiali sintetici di nuova generazione alla durevolezza e al risparmio;
  • il legno, che offre il calore e quel senso di classicità che sono tipici di questo materiale;
  • l'alluminio che permette di creare infissi di grandi dimensioni che offrono l'eleganza del metallo;
  • l'utilizzo di materiali misti come legno/alluminio o alluminio/PVC permette di ottenere una soluzione doppia per coniugare al meglio design e resistenza del metallo nel profilo dei serramenti.

Il colore dei nostri infissi

Il materiale determina, molto spesso, anche il colore dei nostri infissi e questo incide notevolmente sulle sensazioni che riceviamo e su come possono arredare la nostra casa. A seconda del materiale e del modello prescelti possiamo avere a disposizione una grande varietà di colorazioni.

Ad esempio, se andiamo ad installare serramenti in PVC avremo a disposizione un materiale che si presta ad essere altamente personalizzato. Anche con gli infissi in alluminio possiamo ottenere una grande varietà di tonalità, mentre il legno ci permette di spaziare tra tutte le calde tonalità di questo materiale o si presta ad essere dipinto.

Il bianco dona eleganza e uno stile moderno ai nostri ambienti, le tonalità del legno offrono calore e uno stile classico, i colori intensi hanno carattere e interrompono la continuità cromatica delle pareti e dell'arredo; i toni scuri, per finire, creano contrasto con tonalità più morbide.

La tipologia di apertura

Come abbiamo anticipato prima, anche la tipologia di apertura scelta per i nostri infissi, incide sul risultato del nostro arredo. Anche qui la tecnologia gioca un grosso ruolo perchè ci permette di scegliere tra differenti soluzioni.

L'installazione di una porta scorrevole può fornire un senso di continuità tra gli ambienti e offrire luminosità alla nostra abitazione; ancora di più se scegliamo una porta scorrevole con profili a scomparsa: la luce che otterremo sarà ancora maggiore.

Con una finestra fissa possiamo ottenere pareti in vetro di grandi dimensioni ideali per dare all'ambiente un'aria illuminata, elegante e spaziosa. Porte e finestre ad anta e a anta ribalta sono la soluzione classica, ma anche questa può servire a dare un tono al nostro stile d'arredo.

Il design dei nostri infissi d'arredo

Il gusto estetico è una questione molto personale, comunque, dobbiamo ricordare che una volta scelti i nostri infissi, la tipologia e il materiale, le finiture sono una questione di gusto.

Per questo motivo non esiste una unica soluzione univoca per determinare lo stile migliore per le nostre porte e finestre, ma è possibile trovare differenti soluzioni con l'aiuto di un serramentista professionista. Esistono comunque tendenze d'arredo che ci possono ispirare nella scelta dei nostri infissi.

Lo stile industriale, ad esempio, dinamico, smart e dall'aria vintage. Uno stile "vissuto" composto da elementi in metallo nero, apparentemente “consumato”, ceramica e legno massello grezzo. Le finestre saranno grandi e di forma quadrata, ideali per lasciare passare una gran quantità di luce, con infissi in metallo o PVC. Oppure lo stile scandinavo: composto da forme essenziali e materiali naturali, presta attenzione alla funzionalità della mobilia; è dominato da tonalità chiare, come il bianco o il panna e gli infissi di porte e finestre sono in legno o PVC, in linea con l'ambiente e eco-sostenibili, garantendo l'isolamento termico.

Sicurezza e tecnologia dei nostri infissi d'arredo

L'importanza dei nostri serramenti viene, prima di tutto, dalla sicurezza che offrono alla nostra casa. Soprattutto negli ultimi tempi l'esigenza di serramenti sicuri è diventata un punto fondamentale. Non parliamo soltanto della inviolabilità della nostra abitazione ma anche di isolamento termico e acustico, caratteristiche essenziali per migliorare il comfort, la salubrità e il risparmio.

Vi è una fortissima richiesta di infissi di questo tipo e la tecnologia ci viene in soccorso con un'ampia gamma di prodotti per tutte le esigenze, ma, come abbiamo detto, a queste caratteristiche occorre unire il design, l'aspetto che rende l'infisso un elemento d'arredo in linea con il nostro gusto estetico.

lunedì 5 settembre 2022

I vantaggi di installare un addolcitore d'acqua condominiale

 


Un addolcitore d'acqua condominiale può essere uno strumento importante per assicurare il confort della nostra casa e la salute dei nostri familiari. Anche l'ambiente può trarne benefici. Vediamo assieme come.

Il problema dell'acqua dura

L'acqua che scorre nelle nostre tubature e che, ogni giorno, scorre dai rubinetti per entrare nelle nostre case, risponde ai requisiti base imposti dalla legge.

Questo però non significa che la qualità dell'acqua sia ottimale. Spesso l'acqua che viene utilizzata negli impianti di abitazioni e attività commerciali, presenta forti concentrazioni di calcio e magnesio. Quando l'acqua evapora queste sostanze si trasformano in calcare.

La quantità di calcare è determinata dal grado di durezza dell'acqua; l'acqua dura, pur essendo considerata potabile fino ai 50° F (gradi francesi), può causare altri problemi.

Innanzitutto possiamo notare un certo grado di secchezza di pelle e capelli se trattati per lungo tempo con acqua dura. Gli effetti peggiori, però, si hanno su tubature e elettrodomestici.

Che danni provoca il calcare

Se utilizziamo acqua dura, possiamo vedere una patina bianca su bicchieri, posate e sulla nostra rubinetteria. Nel momento in cui l'acqua evapora, le incrostazioni di calcare aggrediscono anche le tubature, le serpentine, gli scaldabagni, le tubature e, in generale, di tutti gli elettrodomestici che prevedono l'impiego di acqua.

Il calcare può provocare malfunzionamenti e ridurre notevolmente la vita dei nostri impianti e dei macchinari. Diminuisce la portata dell'acqua e aumenta il consumo energetico, facendo levitare le bollette del nostro condominio.

A cosa serve un addolcitore d'acqua?

Per fortuna esistono strumenti adatti a risolvere questa situazione. L'installazione di un addolcitore d'acqua sia domestico che condominiale o commerciale, è la soluzione definitiva al problema.

Il sistema ha lo scopo di addolcire l'acqua, quindi di riportarla a valori di durezza idonei a evitare il formarsi delle dannose formazioni di calcare una volta evaporata. Una volta collegato l'addolcitore all'impianto idrico, si attiva un processo di scambio (automatico o manuale) tra ioni di calcio e magnesio con quelli di sodio e potassio.

Facciamo attenzione: spesso utilizziamo addolcitore e depuratore d'acqua come sinonimi ma si tratta di due apparecchi differenti. Gli addolcitori hanno la funzione di eliminare il calcare, i depuratori di filtrare dai rubinetti le sostanze pericolose che contaminano l'acqua.

Perché un addolcitore d'acqua condominiale?

Oltre ai sistemi domestici, è possibile implementare addolcitori condominiali o commerciali. Ovviamente questi ultimi sono in grado di gestire un volume d'acqua di dimensioni maggiori, adatto ad una intera palazzina oppure ad un'azienda. Si tratta di strumenti in grado di addolcire l'acqua alla fonte per tutte le famiglie presenti.

L'installazione di un addolcitore domestico costringe una singola famiglia a sobbarcarsi i costi di installazione e manutenzione, certamente ne riceve benefici, ma non vengono tutelati i condotti comuni.

Un amministratore di condominio potrà valutare, attraverso un piano spese, come l'installazione di un addolcitore comune possa ridurre le spese di manutenzione degli impianti. Questa è la soluzione più vantaggiosa, con la suddivisione delle spese tra tutti i condomini e coinvolgendoli nei benefici che ne derivano.

Gli accorgimenti per l'installazione

Per l'installazione di un addolcitore condominiale occorre rivolgersi ad aziende di esperti nella depurazione acqua, con tecnici qualificati e preparati per gestire impianti di grande portata. Fate eseguire un'analisi dell'acqua per capire il livello di durezza e individuare la migliore soluzione per la vostra abitazione tenendo anche conto degli spazi a disposizione.

Tecnici capaci potranno consigliarvi il miglior impianto e la posizione più adeguata, dopo il contatore o l'autoclave. Sarà così possibile ottenere un preventivo mirato sia per l'installazione che per un servizio di manutenzione periodica per assicurarne l'efficienza nel tempo.

Guida del serramentista: la manutenzione dei serramenti di casa

 


La manutenzione dei serramenti di casa è una ottima pratica che aiuta a estendere la durata di vita di porte e finestre di casa, oltre che garantirne il corretto funzionamento. Naturalmente ogni materiale ha la necessità di una cura differente ma esistono piccoli accorgimenti generali che tutti possiamo mettere in atto.

Andiamo a scegliere con cura i serramenti di casa, li scegliamo per il loro aspetto, li scegliamo per i materiali e la struttura, pensando alle nostre esigenze abitative. Ci assicuriamo che la messa in posa sia a regola d'arte... Ma, troppo spesso, tendiamo a dimenticarci dei nostri serramenti dopo che tutte queste fasi sono state superate con successo.

Porte e finestre, però, hanno bisogno di un certo livello di manutenzione per funzionare sempre in perfetta efficienza.  In questa guida, con l'aiuto di Franco, serramentista professionista, andremo a fornirvi dei consigli utili sulla manutenzione.

I problemi dei serramenti di casa

I serramenti e gli infissi sono composti da una serie di componenti soggetti a movimenti meccanici o dalle specifiche proprietà fisiche. Queste qualità sono essenziali per il corretto funzionamento di porte e finestre. Con l'usura e il tempo, i nostri infissi subiscono un naturale processo di invecchiamento. L'esposizione agli agenti atmosferici e alla polvere intacca i componenti compromettendo la loro funzionalità.

Inizieremo a sentire spifferi, le ante non si chiuderanno più completamente... tutta una serie di disguidi piccoli e grandi che andranno a ridurre il nostro comfort.

L'importanza della manutenzione dei serramenti

Effettuando un controllo periodico e la manutenzione sei serramenti di casa, rallenteremo i danni dell'usura. Un serramento pulito e controllato durerà più a lungo e ci permetterà di risparmiare su una eventuale sostituzione degli infissi di casa.

Porte e finestre trascurate possono anche perdere la loro efficacia isolante con un conseguente aumento delle nostre spese di riscaldamento e lo stress e la scomodità di sbalzi termici e rumori esterni sempre più molesti.

Come procedere alla manutenzione dei serramenti

Andiamo ora a spiegare come effettuare una manutenzione ordinaria degli infissi. Si tratta di interventi adatti a tutte le tipologie di serramento e ai tipi di materiale. In generale, possiamo intervenire come segue:

  • Pulizia;
  • Verifica di eventuali malfunzionamenti;
  • Protezione/nutrimento.

Pulizia del serramento

Questa pratica rappresenta il primo passaggio delle nostre attività ordinarie di manutenzione dei serramenti. La pulizia degli infissi è utile anche nel caso dei prodotti in PVC.

La pulizia serve ad eliminare lo smog, polvere o ogni altro residuo di sporco o traccia di animali e insetti che possa essersi accumulato nel corso del tempo. Questi residui si depositano sui nostri infissi esterni rovinando la vernice e corrodendo i componenti.

Per procedere è sufficiente armarci di un paio di guanti monouso, spugna e panno in microfibra, acqua tiepida e detergente neutro. Fate attenzione a evitare detergenti troppo aggressivi, alcol o ammoniaca oppure prodotti abrasivi che potrebbero danneggiare le superfici.

Procediamo a pulire sia il lato esterno che quello interno del serramento senza dimenticare il telaio e le guarnizioni. Possiamo anche pulire le asole di drenaggio con un pennello. È meglio metterci all'opera nei momenti in cui l'infisso non è esposto alla luce diretta del sole e quando il clima non è eccessivamente freddo.

La verifica dei malfunzionamenti

Già durante la fase di pulizia è possibile procedere con il controllo dei componenti per accertarsi non sia in atto un malfunzionamento.

Facciamo attenzione che la vernice sia ancora in buono stato, che le guarnizioni siano elastiche e prive di crepe, che i cardini e cerniere scorrano senza intoppi. Controlliamo che i punti di drenaggio non siano otturati. Se riscontriamo uno di questi problemi o un altro importante malfunzionamento durante il controllo può essere l'ora di una manutenzione straordinaria dell'infisso da affidare a un professionista nell'installazione dei serramenti.

La protezione e il nutrimento del serramento

Una volta che ci siamo assicurati dell'integrità della struttura dei nostri serramenti, possiamo passare alla terza fase della nostra manutenzione ordinaria. Quella della protezione è una operazione più specifica: dobbiamo innanzitutto dotarci di particolari prodotti rigeneranti e idrorepellenti adatti al tipo di materiale del nostro serramento.

L'utilizzo di questo prodotti serve a rendere l'infisso meno soggetto all'azione degli agenti atmosferici. Per la protezione della vernice è anche opportuno trattarla con olio rigenerante, questo prodotto si applica con un pano sulla superfice asciutta e pulita.

Sulle guarnizioni utilizzeremo prodotti appositi che ne mantengono l'elasticità.

Lubrificare le parti mobili del serramento è un altro modo di proteggerlo e garantirne il funzionamento. Lubrificare cerniere e parti mobili con uno spray a base di vaselina o con grasso al litio resistente all'acqua ne evita l'ossidazione. Evitate olii che contengano acido o resine.

Esistono poi interventi specifici a seconda del tipo di materiale scelto per i nostri serramenti di casa: ad esempio, gli infissi in legno richiederanno una cura maggiore, magari il rinfresco della verniciatura, gli infissi in PVC al contrario necessiteranno solo della pulizia e del controllo delle guarnizioni.

Ogni quanto effettuare la manutenzione

È bene effettuare la manutenzione ordinaria periodicamente per garantire l'efficienza dei serramenti. La pulizia può essere compiuta ogni due o sei mesi, a seconda della vicinanza a fonti di smog. Per gli altri interventi un intervento una volta all'anno può essere sufficiente a meno di condizioni particolari come la vicinanza al mare.

Cos'è la manutenzione programmata?

La manutenzione programmata degli infissi è un intervento di manutenzione straordinaria. Di questo tipo di interventi è bene che si occupi un professionista. Potete consultare una ditta specializzata nell'installazione dei serramenti che vi garantisca un intervento con garanzia.

Affidarsi ad un installatore serio per la vostra manutenzione programmata vi permetterà di essere sicuri che l'intervento manterrà intatte le caratteristiche e le performance delle tue porte e finestre.

Cos'è il formato immagine WebP e perché dovremmo utilizzarlo?

 


Il nuovo formato di immagine WebP rientra tra le innovazioni che possono aiutarci a migliorare il posizionamento del nostro sito web sia esso un blog personale o il nostro sito aziendale. Vediamo insieme cos'è nello specifico questa innovazione.

I formati delle immagini digitali

Il WebP è un formato relativamente recente. È probabile che non vi siate imbattuti in questo tipo di immagini molto frequentemente. Fino ad ora le maggiori estensioni per le immagini digitali utilizzate sul web sono:

  • JEPG: il formato fino a oggi più utilizzato per le immagini web, prevede una compressione del file con una conseguente perdita di risoluzione e di alcune informazioni interne ma una significativa riduzione del peso;
  • GIF: meno usato rispetto al passato, utilizza una compressione di tipo LZW, losses, senza perdita di dettagli; questo tipo di immagini, però, può utilizzare al massimo una palette di 256 colori, questo tipo di immagine gestisce trasparenze e semitrasparenze e le animazioni;
  • PNG: progettato come alternativa al GIF, utilizza la stessa compressione LZW; il PNG presenta una minore perdita della qualità dell'immagine e supporta le trasparenze, di contro le sue dimensioni sono maggiori rispetto a quelle degli altri formati.

Altri tipi di formati sono stati progettati per migliorare la vita agli sviluppatori e ai web designers, si tratta del WebP e SVG.

L'SVG è un formato vettoriale sviluppato dal World Wide Web Consortium (W3C) e andremo a illustrarlo in un prossimo articolo, il WebP, invece, è un formato bitmap, pensato specificatamente per il web.

Google sviluppa il formato WebP

Il WebP viene rilasciato il 30 settembre del 2010 ed è sviluppato dalla società On2 Technologies. Il modello da cui è tratto è il formato video VP8. Google acquista l'azienda lo stesso anno dell'uscita di questo nuovo prodotto.

Il colosso del web ha provveduto a svilupparne il codice, ampliandolo per renderlo adatto alla compressione senza perdita di dati, trasparenza (canale alfa) e animazioni. Lo scopo di Google è quello di spingere i webmaster e gli sviluppatori a migliorare ulteriormente l'ottimizzazione del proprio sito web partendo dalle immagini caricate.

Trattandosi di un formato sviluppato da Google, il WebP è nativamente compatibile per il browser Chrome. Con il tempo anche gli altri maggiori browser hanno iniziato a supportare questo formato con la sola esclusione di Internet Explorer che sta venendo sostituito da Edge e Safari che ne ha offerto un supporto soltanto parziale.

Quali sono i vantaggi delle immagini WebP?

Questo nuovo formato permette la compressione con o senza perdita di dati, sfruttando i punti di forza di entrambi i suoi predecessori, mantiene trasparenze e semitrasparenze, metadati, profili colore e permette di gestire animazioni.

Come detto, il WebP è un formato ideale per ridurre la dimensione delle immagini sul web. Secondo le informazioni ufficiali fornite di Google, a parità di qualità dell'immagine, foto e grafiche realizzate con questo formato, sono più leggere del 30% rispetto ai loro omologhi JPEG o PNG.

In questo modo i tempi di caricamento si accorciano rendendo più rapida la fruizione di siti e piattaforme online. Un vantaggio notevole in termini di user experience degli utenti.

Google sta spingendo per l'utilizzo di queste immagini nella creazione di siti web per rendere più rapida e fruibile la ricerca. Il motore di ricerca infatti premia in maniera "indiretta" i siti dalle performances migliori con un migliore posizionamento sul web. Siti più leggeri consumano anche meno banda, riducendo i rischi di un errore 509 per Bandwidth Limit Exceeded e si risparmia spazio occupato sull'hosting.

Gli svantaggi dell'uso del formato WebP

Anche se questo formato sembra ideale per il posizionamento del sito sui motori di ricerca, presenta ancora alcuni svantaggi:

  • Non ha ancora una compatibilità del 100% su tutti i browser esistenti;
  • Le immagini ridotte con perdita dei dati possono presentare una diminuzione di risoluzione considerevole;
  • Non tutti gli editor di immagini ancora supportano questo tipo di formato;
  • Non è ancora disponibile nativamente per i maggiori CMS come Joomla o Wordpress, ma può essere utilizzato con componenti di terze parti.

Covid e pratiche di gestione della sicurezza degli alimenti - HACCP

 


In periodo di Covid (Sars-CoV.) come gestire le pratiche HACCP e garantire l'igiene degli alimenti? Vediamo quali sono le indicazioni per la tutela dei consumatori.

Indicazioni sull’igiene degli alimenti (HACCP) durante l’epidemia da virus SARS-CoV.

Il virus SARS-CoV-2 si diffonde per contagio inter-umano e non vi sono evidenze di trasmissione alimentare, associata agli operatori del settore alimentare o agli imballaggi per alimenti. La sicurezza degli alimenti, nel quadro normativo europeo, è garantita tramite un approccio combinato di prevenzione e controllo che abbraccia le filiere agroalimentari “dal campo alla tavola”.

Nel corso dell’epidemia di COVID-19, tuttavia, la tutela dell’igiene degli alimenti richiede azioni aggiuntive mirate a circoscrivere nei limiti del possibile il rischio introdotto dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in ambienti destinati alla produzione e commercializzazione degli alimenti.

Di seguito forniamo indicazioni e raccomandazioni specifiche per garantire l’igiene degli alimenti e degli imballaggi alimentari nelle fasi di produzione, commercializzazione e consumo domestico.

Sicurezza degli alimenti: un approccio coerente dalla produzione al consumo

Secondo la normativa europea, la sicurezza degli alimenti è garantita tramite un approccio combinato di prevenzione e controllo che abbraccia le filiere agroalimentari “dal campo alla tavola”.

Tali azioni includono:

  • la corretta igiene nella produzione primaria e nella produzione, trasformazione, commercializzazione e somministrazione alimentare (buone pratiche agricole e buone pratiche igieniche);
  • un approccio basato sulla prevenzione – ovunque possibile – dei possibili pericoli, inclusi quelli microbiologici, e sul loro controllo in modo sistematico da parte dell’Operatore del Settore Alimentare (OSA);
  • un sistema di controlli ufficiali integrati da parte delle Autorità competenti, pianificati in funzione del profilo di rischio delle diverse attività;
  • un sistema di tracciabilità dei prodotti e delle materie prime destinate ad entrare nei prodotti alimentari in grado di consentire la gestione di situazioni di potenziale pericolo; e) la corretta informazione del
  • consumatore attraverso idonea etichettatura del prodotto e il suo coinvolgimento come parte attiva nella garanzia della sicurezza alimentare.

L’insieme di tutte queste attività consente, in condizioni ordinarie, la corretta gestione degli alimenti e la garanzia della salubrità degli stessi e può essere appresa con un corso di formazione HACCP.

Come comportarsi con soggetti potenzialmente infetti

Fermo restando l’assenza di evidenze rispetto alla trasmissione alimentare del virus, la tutela dell’igiene degli alimenti richiede di circoscrivere, nei limiti del possibile, il rischio introdotto dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in ambienti destinati alla produzione e commercializzazione degli alimenti.

A tale riguardo è necessario considerare quanto segue:

Le buone pratiche igieniche costituiscono un elemento fondamentale per la prevenzione della dispersione del SARS CoV-2 negli ambienti di produzione, trasformazione e commercializzazione degli alimenti.

Nelle fasi di commercializzazione degli alimenti è necessario considerare le criticità poste:

  • dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in aree di esposizione/distribuzione degli alimenti;
  • dalla contemporanea presenza di molteplici soggetti, inclusi soggetti potenzialmente infetti, all’interno di luoghi chiusi.

È importante ricordare che i soggetti infetti possono trasmettere il virus ad altri individui durante il periodo presintomatico.

L'utilizzo di mascherine e dei sistemi di prevenzione

In questo contesto, l’uso delle mascherine può aiutare a ridurre la diffusione del virus minimizzando la diffusione da parte dei soggetti inconsapevolmente infetti.

Analogamente, l’uso delle mascherine può essere preso in considerazione all’interno degli ambienti destinati all’esposizione e alla commercializzazione degli alimenti poiché, minimizzano la diffusione del virus da parte di individui inconsapevolmente infetti verso gli alimenti e i loro imballaggi.

Inoltre, è importante effettuare una riorganizzazione dei processi (gestione delle pulizie/disinfezione, controllo degli accessi, distribuzione di prodotti per la sanificazione delle mani, ecc.) e se possibile degli spazi (definizione di percorsi obbligati, segnaletica orizzontale per il distanziamento, ecc.) così da consentire al consumatore di accedere, muoversi ed agire all’interno dei punti vendita nel rispetto delle norme per la gestione dell’epidemia di SARS-CoV-2 e dei principi di tutela dell’igiene degli alimenti.

Per questa procedura raccomandiamo sempre di rivolgersi ad enti accreditati per un corso HACCP certificato.

Ricordiamo inoltre che, nelle condizioni di straordinarietà determinate dell’epidemia di SARS-CoV-2, al consumatore viene richiesto di cooperare per la tutela dell’igiene degli alimenti in fase di commercializzazione mediante l’adesione alle indicazioni contenute nei vari DPCM emanati, in particolare:

  • lavarsi spesso e con attenzione le mani, preferibilmente con acqua calda per massimizzare l’efficacia del sapone;
  • utilizzare i gel igienizzanti e disinfettanti mani;
  • utilizzare mascherine protettive;
  • se vengono utilizzati i guanti, cambiarli frequentemente;
  • evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  • evitare abbracci e strette di mano;
  • mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro;
  • non toccarsi occhi, naso e bocca;
  • pulire giornalmente ed organizzare una sanificazione periodica dei locali in tutti i suoi ambienti e attrezzature, lavare accuratamente i prodotti destinati ad essere consumati crudi.

mercoledì 20 aprile 2022

Guida del serramentista: com'è fatta una finestra di casa?

 


La finestra è un elemento architettonico che permetta la visibilità, il passaggio di luce e calore e la ventilazione degli ambienti interni. È importante per il comfort della nostra abitazione, quindi, nel momento in cui si vanno a sostituire i vecchi serramenti è bene sapere cosa stiamo acquistando.

Un installatore di serramenti professionista vi fornirà una piccola guida su tutti gli elementi fondamentali che compongono le finestre di casa. Andiamo a scoprirli:

Il Telaio o Cornice

Il telaio è la parte più esterna della nostra finestra ed è la sua cornice, viene inserito nei varchi presenti nelle facciate. È formato da un Telaio Fisso che serve a sostenere la struttura della finestra e un Telaio Mobile che serve invece a sostenere le ante.

Il telaio mobile si congiunge al telaio fisso attraverso i cardini e contiene all'interno gli alloggiamenti per i sistemi di chiusura e gli alloggiamenti per la vetrata.

I due elementi sono realizzati nello stesso materiale, non solo per una funzione estetica ma anche per garantire l'isolamento termico e acustico. Il telaio viene quindi posato in opera ancorandolo a una struttura detta controtelaio.

Cos'è il Controtelaio

È conosciuto anche con i termini di falso telaio, opera morta, casa matta o, impropriamente, scrigno. Si tratta di un elemento tipico nei serramenti italiani ma è quasi del tutto sconosciuto all'estero. È la connessione tra la muratura e l'infisso, ed è costituito da una intelaiatura murata direttamente all’interno del vano finestra. Una volta installato l'infisso, questa opera non sarà più visibile. Il controtelaio svolge le seguenti funzioni:

  • Definisce la misura del serramento ed elimina le irregolarità della muratura;
  • Impedisce infiltrazioni di acqua e aria;
  • Evita le dispersioni di calore favorendo l’isolamento termico;
  • Migliora la precisione della posa in opera e della sua durevolezza.

Il controtelaio è composto da profili in legno o metallo (solitamente in acciaio o alluminio). Molto importante è sfruttare tutti i lati del vano per l'installazione. Come abbiamo detto, di solito il telaio viene fissato al controtelaio, ma, nel caso della sostituzione di serramenti, si procede al montaggio sopra quello preesistente.

Tra telaio e controtelaio viene lasciato uno spazio, chiamato gioco, necessario per assorbire le tolleranze di fabbricazione e per eseguire i piccoli aggiustamenti necessari per assicurare la verticalità del serramento (la cosiddetta messa a piombo).

Le Ante della Finestra

Le ante (definite anche battenti) sono gli elementi apribili del serramento. Hanno la duplice funzione di chiudere l’apertura ancora presente all’interno del telaio e di consentire il passaggio della luce solare e il ricambio controllato dell'aria all'interno della stanza.

Le ante sono collegate all'infisso tramite le cerniere che ne permettono il movimento e scaricano il peso di ante e vetro sulla struttura. Lungo il perimetro esterno delle ante della finestra sono presenti le guarnizioni che ne consentono la chiusura ermetica. L'elasticità e l'integrità delle guarnizioni permette al serramento di isolare i nostri ambienti con maggiore efficienza.

La tipologia di ante può variare in maniera significativa a seconda del tipo di apertura del serramento (a battente, a libro, a ribalta, ecc...).

Le Guarnizioni

Come anticipato, le guarnizioni sono un elemento fondamentale della nostra finestra. Troppe volte sottovalutate, hanno il compito di assicurare la chiusura ermetica del serramento. Lo rendono impermeabile all'acqua. impediscono l'ingrasso di spifferi, di rumori e la dispersione termica.

Le guarnizioni sono inserite tra la parte fissa e quella mobile dell'infisso. Attualmente vengono realizzate in PVC o in TPE (elastomeri termoplastici), la scelta di questi materiali garantisce alte prestazioni isolanti, durevolezza e sono riciclabili.

La Ferramenta

Con questo termine si intendono comunemente tutte quelle componenti metalliche che permettono il montaggio, il movimento e la manovra della finestra (come i punti di chiusura, le cerniere o le maniglie). La ferramenta solitamente è posizionata nella parte laterale delle ante.

In commercio sono disponibili differenti tipologie di ferramenta, occorre sempre assicurarsi di scegliere prodotti di marca e di qualità certificata che offrono pezzi di ricambio e robustezza. Si tratta di una parte essenziale dei nostri serramenti, per questa ragione è bene affidarsi al consiglio di esperti quando si procede all'acquisto.

La ferramenta è soggetta a continui miglioramenti che ne aumentano le prestazioni sia in termini di usabilità che di sicurezza. In particolare oggi si lavora molto per potenziare i sistemi antieffrazione.

I Vetri della Finestra

Anche i vetri giocano un ruolo importante nell'installazione dei serramenti di casa: sono l'elemento più sensibile del serramento, il primo ad accusare gli sbalzi di temperatura tra interno ed esterno. La loro principale funzione è di lasciare passare la luce naturale e permettere la visibilità dall'interno.

I vetri vengono collocati all'interno delle ante e sono bloccati tramite un profilo detto fermavetro. I vetri dei moderni serramenti svolgono un ruolo importante nell'isolamento termico e acustico. Oggi, per legge, vengono installati i modelli dotati di vetrocamera, realizzati con due lastre di vetro intervallate da una camera d’aria sigillata (solitamente di 12mm di spessore).

Anche di questi esistono differenti tipologie in commercio, doppi o tripli, vetri assorbenti, vetri selettivi, vetri basso emissivi, vetri riflettenti, vetri fonoassorbenti e vetri blindati, ognuno adatto a una particolare esigenza abitativa.

I Sistemi Oscuranti

Definiti anche schermi, questi elementi completano la funzionalità delle finestre. I sistemi oscuranti, come tapparelle o persiane, possono essere di differenti forme in base alla loro funzione o posizione. Svolgono la funzione di migliorare l'isolamento dei serramenti e proteggono la nostra finestra dagli agenti atmosferici.

I componenti di un serramento sono una miriade e ognuno di essi concorre a renderlo uno strumento essenziale per la sicurezza, il comfort e l’efficienza della nostra abitazione. Rivolgiamoci quindi a un installatore di serramenti professionista per ottimizzare il nostro investimento.

Se le Riunioni Periodiche della Sicurezza non servono a niente, che fare?

 


E’ importante che il RLS giunga preparato alla riunione annuale predisponendo una lista dei punti da discutere (sembra impossibile che non li abbia, ad esempio: chiarimenti, approfondimenti e aggiornamenti del documento di valutazione dei rischi; attuazione del programma degli interventi di prevenzione; programmi e corsi di informazione ed addestramento per i lavoratori; relazione sanitaria sullo stato di salute complessivo dei lavoratori fino alla segnalazione di specifici problemi di sicurezza rilevati in azienda).

RLS e sicurezza e salute sul lavoro

Anche se il datore di lavoro avesse già stabilito l’ordine del giorno, il RLS ha il diritto di sottoporre alla discussione tutti i problemi riguardanti la sicurezza e la salute; ovviamente è meglio se li presenta prima al datore di lavoro, in modo da poter programmare meglio la riunione; se la durata della riunione non è sufficiente, deve essere aggiornata.

Le riunioni servono a fare il punto annuale della situazione. Ad ogni riunione bisogna partire dal verbale della riunione precedente e bisogna verificare se sono stati rispettati i programmi; cioè verificare se è stato fatto quanto stabilito allora e quanto stabilito nel programma degli interventi di prevenzione contenuto nel documento di valutazione dei rischi.

Il RLS ha tutto il diritto di chiedere chiarimenti e spiegazioni su tutti gli aspetti della sicurezza; se la durata della riunione non è sufficiente, verranno fissati incontri appositi.

Chi partecipa alle Riunioni Periodiche sulla Sicurezza

Alla riunione devono sempre essere presenti il RSPP ed il medico competente (se previsto); il datore di lavoro può delegare una persona, ma deve essere chiaro chi è che rappresenta il datore di lavoro (e deve essere messo a verbale).

Mansioni del RLS in una riunione sulla sicurezza

Ecco in pratica come comportarsi:

1) Chiedere preventivamente la documentazione da analizzare nella riunione (10 giorni prima) insieme ai verbali del medico competente delle visite ai luoghi di lavoro ed il programma di interventi aggiornato.

2) Definire con il datore di lavoro preventivamente gli orari d’inizio della riunione periodica, mettendo in conto di avere tempo sufficiente.

3) Coinvolgere i lavoratori, informandoli, ad esempio mediante un comunicato, dei temi che verranno discussi e poi delle conclusioni.

4) Raccogliere informazioni e suggerimenti dai lavoratori.

5) Prima di iniziare la riunione, definire con i partecipanti che le osservazioni, i pareri, le proposte dell’RLS e degli altri partecipanti vengano introdotte nel verbale di riunione.

Esempio:

  1. a) Azione accettata, data azione, responsabile azione.
  2. b) Azione non accettata, motivazioni.
  3. c) Azione accettata in parte, data azione, responsabile azione, motivazioni.

6) Richiedere al medico competente la relazione sui dati anonimi collettivi vedi art.17 comma g (comunica, in occasione delle riunioni di cui all'art. 11, ai rappresentanti per la sicurezza, i risultati anonimi collettivi degli accertamenti clinici e strumentali effettuati e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati).

7) Richiedere l’analisi statistica degli infortuni rapportando il numero degli infortuni al numero dei dipendenti e delle ore lavorate.

8) Richiedere la copia della documentazione relativa alla valutazione dei rischi completa ed aggiornata alla data della riunione.

9) Discutere e programmare gli interventi congiuntamente al datore di lavoro.

10) Richiedere delle riunioni di avanzamento mensili o trimestrali, al fine di avere una visione complessiva della valutazione dei rischi e dell’attuazione delle misure di prevenzione.

11) Rileggere attentamente in ogni sua parte il verbale.

12) Terminata la riunione siglare il verbale in ogni sua singola pagina

e farsi fare una copia subito.

13) Esporre in bacheca il verbale per un atto di trasparenza verso i lavoratori evidenziando le richieste dell’RLS (a fronte delle segnalazioni dei lavoratori) e le risposte che il datore di lavoro ha dato in merito.

Come prepararsi alle riunioni e alle mansioni di RLS

Ricordiamo sempre che, per prepararsi alle Riunioni Periodiche sulla Sicurezza come per ogni altra mansione collegata al ruolo, è necessario seguire corsi di formazione per RLS presso enti o società accreditate per la formazione lavoro.

Cos'è un file SVG e come lo usiamo nella grafica web?

 



 

Cos'è un file SVG? Con la diffusione di internet e l'uso del web per la promozione di attività e imprese professionali, anche le persone comuni si trovano alle prese con problemi di natura tecnica propri della piattaforma. Vediamo di rispondere insieme a questa domanda.

Il formato SVG

Il formato SVG nasce nel settembre del 2001. Si tratta di un formato standard aperto, sviluppato nell'ambito del W3C (World Wide Web Consortium). Il termine è un acronico che sta per Scalable Vector Graphics.

Con questa tecnologia possiamo visualizzare sul web degli elementi di grafica vettoriale. La grafica vettoriale è un sistema di composizione dell'immagine basato su formule matematiche che definiscono figure geometriche, punti, linee, curve e poligoni ai quali possiamo applicare colori e sfumature. Addirittura è possibile applicare delle animazioni alla grafica.

È un formato che si basa su un linguaggio XML, questo tipo di codice permette la ricerca, l'indicizzazione, la compressione e lo script dei file SVG.

Come utilizziamo la Scalable Vector Graphics

Di solito ci accontentiamo di soluzioni bitmap per le immagini che usiamo sul web, come PNG e JEPG, oppure GIF per le animazioni. Ma non è sempre la scelta ideale.

Andiamo ad approfondire le qualità di uno dei formati più utili.

La natura vettoriale di questo tipo di immagini permette di ridimensionare l'elemento grafico a piacimento senza perdere la qualità dei dettagli, senza sfocature. Questo perché, a differenza di una immagine bitmap, basata su pixel rigidi, qui abbiamo a che fare con geometria su base matematica. L'immagine può essere così riprodotta su differenti formati, come schermi desktop, cellulari, stampa, plotter, ecc... Senza perdere di definizione.

Il peso dell'immagine è un altro punto di forza. La compressione del codice SVG ci offre buoni risultati anche in termine di ottimizzazione SEO del sito, immagini leggere e agili, ideali per caricamenti rapidi delle nostre pagine web.

Google accetta e indicizza senza problemi questo tipo di formato, il codice XML integrato in quello HTML del nostro sito viene letto dal motore di ricerca e il contenuto indicizzato. Soltanto, come avviene per tutti i contenuti web, potrebbero volerci i consueti tempi tecnici degli spider di Google.

Le figure espresse con il codice contenuto nel file SVG possono essere anche dinamiche e interattive. Il modello supportato da questo tipo di codice consente la gestione delle animazioni degli oggetti grafici e addirittura eventi che rispondono a differenti tipi di sollecitazioni dell'utente.

Quando non utilizzare le immagini SVG

Come abbiamo detto, i file in SVG sono ideali per tutte quelle immagini che devono essere scalabili, ad esempio sfondi o loghi. Questo formato, però, non è in grado di restituire immagini complesse di qualità.

Quindi, quando ci troviamo di fronte a fotografie o progettazione grafica che l'utente deve essere in grado di fruire, evitiamo la grafica vettoriale. Meglio utilizzare un tipo di formato più tradizionale facendo sempre attenzione però a ottimizzare la sua usabilità per il web.

Creare o modificare un file SVG

Per visualizzare un file in formato SVG basta avere a disposizione un browser, oggi tutti hanno un supporto per il rendering di questo formato. Il discorso cambia radicalmente, invece, quando parliamo di creare o modificare una immagine di questo tipo.

Aprendo uno di questi files con un qualsiasi programma testuale, ci troveremmo di fronte al codice XML che compone l'immagine. Una serie di dati intellegibili che forniscono ai browser le istruzioni su come gestire la nostra immagine.

L'unico modo che abbiamo per creare o gestire una immagine SVG è attraverso specifici programmi di grafica vettoriale, molti dei quali a pagamento. Online potrete trovare, per grafiche più semplici, anche tool gratuiti per la conversione di immagini da bitmap a vettoriale.