Della serie..... “cose che non ti aspetti” o, addirittura,
“ho visto cose che vuoi umani non potete immaginare”, a Cremona si è verificata
un’invasione di nutrie, grandi roditori erbivori di grandi dimensioni ed un
peso tra 5 e 15 kg, che hanno raggiunto persino il centro città ed una di
loro, che si era spinta fino alla porta degli uffici del consultorio familiare
della Asl, è stata abbattuta a badilate da un volontario che aveva tentato,
inutilmente, di catturarla facendola entrare in gabbia appositamente creata per
occasioni di questo tipo.
Per il comandante della Polizia Municipale, intervenuta
prontamente a tutela della popolazione, a determinare un’eventuale sanzione al
volontario, che ha colpito la nutria, sarà la valutazione dello “stato di
necessità” cioè la valutazione dell’evento in cui si riesce ad analizzare se l’animale
poteva essere, in quel momento, pericoloso per i cittadini e, in questo caso,
un’azione violenta potrebbe anche essere giustificata dalle predette condizioni
pericolose.
La presenza della nutria in Pianura Padana costituisce un grave problema per i
danni arrecati alle varie tipologie di colture agricole e per la minaccia che
essa rappresenta al sistema di difesa idraulica di un territorio che vive
costantemente in “lotta” con la rete idrica naturale. Lo scorso anno in
provincia di Cremona ne sono stati catturati e poi soppressi circa 77.000
esemplari, non poca cosa se messa a paragone con la popolazione locale.
Si cerca di arginare il diffondersi della nutria
con gli strumenti ammessi dal piano provinciale di contenimento ed abbattimento
approvato nel mese di giugno 2010: gli animali sono catturati con le gabbie
(stesso tipo di quello utilizzato nella Asl di Cremona) e soppressi con pistole
ad aria compressa in qualsiasi periodo di tutto l’anno. Non è più consentito,
invece, l’abbattimento di questi animali con il cloroformio perché è stato bandito
dall’Unione Europea.
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