Italia in Pillole: La vendetta dello studente

domenica 11 novembre 2012

La vendetta dello studente


A quanti è capitato arrivare a scuola qualche frazione di secondo dopo che è suonata la campanella? La risposta è.... praticamente a centinaia di migliaia di studenti ed i motivi sono i più strani: dalla sveglia che non è suonata (prima causa di ritardo per eccellenza), al traffico, all’autobus passato in ritardo oppure al fornaio che non aveva il resto del pagamento della pizza bianca appena sfornata.
Una di queste deve essere stata la causa del ritardo a scuola di un ragazzo di Treviso, ma il professore lo ha costretto fuori dalla porta del laboratorio perché era arrivato dopo il suono della prima campanella: ma la punizione che gli era stata inflitta per il ritardo, cioè dover aspettare l’inizio dell’ora successiva per poter prendere parte alla lezione, al ragazzo proprio non è andata a genio.

Così dopo qualche minuto passato a rimuginare davanti alla macchinetta del caffè, lo studente è uscito, ha inforcato il suo scooter, ha fatto un paio di giri attorno all’istituto e poi è entrato, fragorosamente, con l’acceleratore a manetta, all’interno del corpo centrale dell’edificio, iniziando a disegnare delle serpentine lungo i corridoi della scuola. Richiamati dal forte rimbombo, insegnanti e studenti si sono affacciati un po’ da tutte le aule dell’istituto e lo hanno convinto a fermarsi ed a scendere. 

Una volta parcheggiato lo scooter, nel cortile della scuola, lo studente non solo non è rientrato in laboratorio, ma è stato spedito direttamente in presidenza, dove, al termine di un lungo confronto con la dirigente scolastica, si è beccato due settimane di sospensione. Sui particolari, però, l’Istituto Professionale Giorgi di Treviso (dove è accaduto il fatto) ha scelto di mantenere il più stretto riserbo.


E pensare che una volta i professori mettevano in punizione gli alunni sui ceci, dietro la lavagna con il cappello da somaro o, peggio, rifilavano al povero malcapitato studente, una serie di colpi sulle mani con aste di legno: come avrebbero dovuto reagire allora quei ragazzi?
Sono cambiati i tempi: professori attenti perché non sapete fino a che punto un ragazzo punito possa reagire!

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