Italia in Pillole: Cosa vuoi a cena?

sabato 10 novembre 2012

Cosa vuoi a cena?


Se vi piacciono le patate al forno o magari preferite quelle fritte o lesse bisogna approfittarne ora perché, pare, che in un futuro non molto lontano, non sarà più così!
Sarà una delle conseguenze dei cambiamenti climatici, ed il responsabile numero uno è l’aumento costante delle temperature medie della Terra. Così un frutto adatto a temperature tropicali, come la banana, progressivamente sostituirà, anche ad altitudini più elevate, una coltivazione altrettanto nutriente, la patata appunto, ma maggiormente abituata ad un clima più fresco.

Il futuro delle patate era sicuramente più roseo fino soltanto a 5 anni fa: il 2008, infatti, fu proclamato dall’Onu “anno internazionale della patata”. Il noto tubero, con i prezzi dei cereali alle stelle, era considerato l’alimento top per i piccoli agricoltori a basso reddito e per i consumatori dei paesi poveri. Con il suo concentrato di carboidrati, con l’aggiunta di proteine, vitamina C e potassio, ed un prezzo poco altalenante, si faceva preferire come cibo del futuro.
Ora, però, il destino sembra essere segnato anche per altri prodotti come il mais, il riso ed il grano, che, per costi di produzione elevati a discapito degli introiti delle vendite, stanno cedendo il passo alla soia e ad altri alimenti. Ed allora, come per le patate, ci sarà bisogno di validi sostituti alimentari: i principali indiziati sembrano essere la tapioca ed i fagioli cowpea.
L’idea che i legumi possano divenire la fonte principale per soddisfare il fabbisogno di proteine è anche dovuto al prezzo della carne in costante aumento. La soluzione sarà un pasto tipo profondamente modificato nei prossimi 20 anni.

Ma allora.... cosa ti preparo a cena?
Gli insetti e le alghe dovrebbero essere destinati ai posti d’onore nei prossimi menu dei migliori ristoranti del mondo. In particolare gli insetti che offrono lo stesso valore nutrizionale della bistecca e sono un’ottima fonte di proteine; allevare insetti costa meno perché consumano meno acqua e non inquinano come i bovini e, inoltre, ce ne sono al mondo 1.400 specie commestibili tra bruchi, cavallette e cicale che potrebbero essere macinati ed utilizzati, insieme ad una parte di carne, nella produzione di hamburger per rendere così meno indigesti ai palati occidentali un tale tipo di prodotto.

E la dieta mediterranea che fine farà.... e come faremo noi Italiani?

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