Se vi piacciono le patate al forno o magari preferite quelle
fritte o lesse bisogna approfittarne ora perché, pare, che in un futuro non
molto lontano, non sarà più così!
Sarà una delle
conseguenze dei cambiamenti climatici, ed il responsabile numero uno è
l’aumento costante delle temperature medie della Terra. Così un frutto adatto a temperature tropicali,
come la banana, progressivamente sostituirà, anche ad altitudini più
elevate, una coltivazione altrettanto nutriente, la patata appunto, ma
maggiormente abituata ad un clima più fresco.
Il futuro delle patate era sicuramente più roseo fino
soltanto a 5 anni fa: il 2008, infatti, fu proclamato dall’Onu “anno
internazionale della patata”. Il noto tubero, con i prezzi dei cereali alle
stelle, era considerato l’alimento top per i piccoli agricoltori a basso
reddito e per i consumatori dei paesi poveri. Con il suo concentrato di carboidrati, con l’aggiunta di proteine, vitamina C
e potassio, ed un prezzo poco altalenante, si faceva preferire come cibo del futuro.
Ora, però, il
destino sembra essere segnato anche per altri prodotti come il mais, il riso ed
il grano, che, per costi di produzione elevati a discapito degli
introiti delle vendite, stanno cedendo il passo alla soia e ad altri alimenti.
Ed allora, come per le patate, ci
sarà bisogno di validi sostituti alimentari: i principali indiziati sembrano
essere la tapioca ed
i fagioli cowpea.
L’idea che i legumi possano divenire la fonte principale per
soddisfare il fabbisogno di proteine è anche dovuto al prezzo della carne in costante aumento. La soluzione sarà un pasto tipo profondamente
modificato nei prossimi 20 anni.
Ma allora.... cosa ti preparo a cena?
Gli insetti e le alghe dovrebbero essere destinati ai posti
d’onore nei prossimi menu dei migliori ristoranti del mondo. In
particolare gli insetti che offrono lo stesso valore nutrizionale della
bistecca e sono un’ottima fonte di proteine; allevare insetti costa meno perché
consumano meno acqua e non inquinano come i bovini e, inoltre, ce ne sono al mondo 1.400 specie
commestibili tra bruchi,
cavallette e cicale che potrebbero essere macinati ed utilizzati, insieme ad
una parte di carne, nella produzione di hamburger per rendere così meno
indigesti ai palati occidentali un tale tipo di prodotto.
E la dieta mediterranea che fine farà.... e come faremo noi Italiani?
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