Ci
si potrebbe chiedere allora se è la
felicità a fare la ricchezza o quantomeno se aiuta a raggiungerla! A quanto
pare una ricerca dimostra che gli adolescenti e poi i ragazzi che dichiarano di
essere soddisfatti della propria vita affettiva e, quindi, sereni,
guadagneranno significativamente di più nella loro carriera professionale.
Questa
ricerca ha dimostrato che chi ha passato un’adolescenza con emozioni positive e
sensazioni di felicità, già verso i trent’anni ha un reddito da lavoro molto
buono; se, invece, l’adolescenza è stata vissuta in modo infelice, nella vita
adulta il ragazzo vive con un reddito inferiore rispetto all’adolescente
felice.
Naturalmente
la felicità è associata a diversi fattori che possono incidere, per esempio,
sulla maggiore probabilità di laurearsi, di trovare lavoro ed ottenere
promozioni.
Provate
a fare questo esperimento sul luogo di lavoro: un giorno provate ad andare
volentieri in ufficio e controllate qual è il vostro rendimento. So che è
difficile andare “volentieri” a lavoro, ma volendo si potrebbe anche provare....
La
base su cui poggia la ricerca è legata al concetto secondo cui la felicità dipende da molteplici fattori
come la salute, le relazioni sociali e l’autostima che a loro volta influenzano
positivamente l’esito della carriera professionale. Dunque, lo studio
dimostra per la prima volta che davvero la felicità e il benessere individuale
possono influenzare il guadagno economico.
Tirando
le somme, però, possiamo dire che il denaro non compra la felicità, o comunque
sia non basta avere soldi per essere felici: ci vuole anche semplicità, cercare
di vedere il buono in ogni cosa (è difficile ma non impossibile) e tanta voglia
di ridere con gli altri.
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