Italia in Pillole: I gufi, i nostri amici notturni

domenica 4 novembre 2012

I gufi, i nostri amici notturni


I gufi, animali che da sempre popolano le fiabe e i cartoni e ultimamente portati sul grande schermo dalla saga di Harry Potter, solitamente non suscitano particolare simpatia nella gente, in quanto vengono spesso associati ad eventi e presagi nefasti (da cui la ben nota espressione "gufare"). La caduta in disgrazia dei simpatici volatili risale al Medioevo, periodo in cui si iniziò a pensare che questi animali fossero legati alla stregoneria, a causa della loro natura notturna e quindi lontana dalla luce, che simboleggiava Dio.

Tuttavia, tale fama risulta immeritata, visto che in antichità venivano addirittura venerati e rappresentati sulle monete, in qualità di simboli di sapienza e di giudiziosità, ed in alcuni casi veinivano considerati dei portafortuna. Esistono infatti molte curiosità e leggende riguardanti questi rapaci.

Secondo una leggenda popolare nord-europea il gufo era considerato l'uccello portafortuna delle principesse discendenti da una misteriosa dinastia detta "Clementinum", insediatasi in Scandinavia intorno al 340 D.C. dal Mediterraneo.

Una leggenda spagnola invece racconta di come il gufo sia diventato un uccello notturno dopo aver assistito alla crocifissione di Gesù e che da allora continua a ricordare quell'evento, ripetendo col suo verso la parola cruz, ossia croce.

Questo animale inoltre è di buon auspicio agli studenti poichè nell’antica Grecia (insieme alla civetta) era considerato un uccello sacro alla dea Atena, la dea della saggezza e patrona della città di Atene. Per questo motivo spesso le bomboniere di laurea rappresentano questo animale con la toga in testa.

Se siete ancora tra coloro che non riescono a farsi piacere questi animali, un buon modo per sorridere ed imparare ad apprezzarli può essere il video del cosiddetto "gufo transformer", che da mesi spopola su internet. In questo video vengono mostrate in maniera scherzosa le notevoli capacità di trasformismo dell'Assiolo faccia bianca di Temminck (Ptilopsis leucotis), detto appunto "gufo transformer". In pochi minuti, infatti, si può vedere come gli esemplari di questa specie se disturbati, gonfiano il piumaggio e allargano le ali in modo da apparire più grandi aprendosi come un pavone, per poi rimpicciolirsi in presenza di un predatore di dimensioni considerevoli, in modo da apparire denutriti e poco appetibile. L'effetto simpatia è garantito.

Se nonostante tutto avete ancora qualche riserva sui gufi, un buon modo per imparare a conoscerli dal vivo è il "Festival dei Gufi", che si tiene ogni anno a Piacenza alla fine dell'estate, o andare a visitare una delle numerose associazioni di falconieri sparse in tutta Italia.

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