Italia in Pillole: La statuetta del presepe

mercoledì 7 novembre 2012

La statuetta del presepe


Puntuale con l’avvento del ponte di Ognissanti, San Gregorio Armeno ha esposto i suoi capolavori: le statuette del presepe. Autentiche opere d’arte firmate da maestri ora famosi in tutto il mondo. 
L’arte presepiale è qui, nei laboratori sulla strada o all’interno di palazzi antichi: i personaggi del momento, della politica e dello spettacolo, come pure dello sport e della cultura, sono riprodotti con arte in formato di pastore.



La statuetta di Silvio Berlusconi è acquistabile stavolta a prezzo scontato, anzi, la metà nella doppia versione con il cartello “Non mi ricandido per il bene del Paese” e l’altra con il cartello “Ritornerò”: a forza di cambiare idea politica i maestri, lavorando giorno e notte, hanno deciso di crearne due ma con le diverse scritte!
Naturalmente non c’è solo l’ex Presidente, ma spopolano anche le statuette di Beppe Grillo, Bersani, Celentano, Santoro, Vespa e tanti altri ma è anche esplosa la moda del pastore personalizzato, come quello che arriverà presto sulla scrivania del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, vestito di blu e cravatta azzurra.
Il prezzo di ogni esemplare varia tra i 250 e i 300 euro ed occorrono almeno sette giorni per la realizzazione a regola d’arte di un pastore. I maestri di San Gregorio Armeno si sono attrezzati per onorare rapidamente tutti gli ordini pervenuti. Infatti i committenti appartengono alle categorie più disparate dai giovani agli anziani di ogni parte del mondo. Ci sono anche le coppie di sposi, o meglio, i pastori che ne riproducono i tratti originali da mettere sulla torta nuziale.

La crisi internazionale, però, si fa comunque sentire, infatti sono sparite le richieste dalla Spagna, mentre regge la richiesta straniera con Americani, Inglesi, Tedeschi e Giapponesi che fanno la fila davanti alle bancarelle dei pastori, delle grotte illuminate, dei fiumiciattoli e delle cascate che scorrono in mezzo ai sugheri, mossi da piccoli meccanismi.

Questi pastori “moderni” non c’entrano nulla con il bue, l’asinello, il macellaio, l’arrotino ed il venditore di baccalà ma quando a Napoli si capita tra pastori e presepi si ridiventa bambini: ci si sente felici e distanti dal mondo reale.

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