È proprio vero che la tecnologia sta facendo passi da
gigante, in particolare da circa sessant’anni a questa parte. Sempre più
piccoli sono i computer, sempre più interattivi i telefoni cellulari che, se
prima consentivano soltanto di inviare/ricevere telefonate ed sms, oggi fanno
di tutto e poco ci manca che facciano anche il caffè....

Teo Tronico, ultimo di una generazione di robot pianisti, è
capace di suonare un vastissimo repertorio concertistico classico,
interpretando in maniera letterale la partitura originale, così com’era stata pensata
e “pentagrammata” dal compositore. Questo pianista
del terzo millennio, collegato ad un pianoforte digitale suonato dal “ghost-pianist”
Roberto Prosseda, ha eseguito il Concerto per pianoforte ed orchestra K 488 di
Mozart con l’Orchestra Sinfonica Siciliana: in Italia è la prima volta in
assoluto che un concerto per pianoforte ed orchestra sia eseguito al pianoforte
dal vivo da un robot.
Chissà se Mozart, Bach, Beethoven e gli altri grandi della
musica classica, partecipando ad un concerto di questo tipo apprezzerebbero il
fatto che nella loro musica risuonino note futuristiche e, soprattutto, che a
suonarle non sia un essere umano ma un robot. Sicuramente, volendo o no, il
pianista “umano” suonando una melodia tende ad interpretarla, ma se
nell’armonia con gli altri strumenti, questa interpretazione non stona, allora
ben venga che la musica continui ad essere suona dall’uomo!
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