Italia in Pillole: Mangiare di notte fa ingrassare di più

mercoledì 14 novembre 2012

Mangiare di notte fa ingrassare di più

Chiunque abbia mai avuto problemi di peso o semplicemente di linea sa che saccheggiare il frigorifero nelle ore notturne è una cosa poco indicata da fare.
Lo studio americano ha previsto la rimozione del gene-orologio Arntl (traslocatore nucleare per il recettore arilico) dalle cellule del tessuto adiposo di alcuni topi da laboratorio. L'Arntl è un gene che codifica alcune delle proteine che determinano il ciclo circadiano e l'effetto della sua rimozione dalle cellule dei roditori ha fatto sì che questi si nutrissero, con le abituali quantità di cibo, di giorno invece che di notte (i topi sono animali notturni per quanto riguarda l'alimentazione). Questo semplice slittamento d'orario ha prodotto topi obesi e con grandi riserve di energie. I ricercatori inoltre, hanno osservato lo stesso aumento di peso in altri topi ai quali non era stato cancellato il gene-orologio, sottoponendoli semplicemente allo stesso regime alimentare.

Il processo legato allo stimolo della fame coinvolge oltre al sistema nervoso centrale anche altri organi come il cuore e il fegato. Le cellule adipose invece svolgono l'importante compito di tenere aggiornato il cervello sulle quantità di energia disponibile. Lo fanno secernendo un ormone, la leptina, che quando raggiunge una determinata concentrazione stimola il nostro organismo a bruciare energie e riduce l'appetito. Il team della Penn University (guidato da Georgios Paschos e Garret FitzGerald, direttore dell’Institute for Translational Medicine and Therapeutic) ha rimarcato che a essere interessati dalle conseguenze dell'eliminazione dei geni-orologio sono stati i geni deputati a regolare il rilascio nel flusso sanguigno di acidi grassi insaturi. I livelli di questi ultimi erano infatti notevolmente bassi nel sangue delle cavie con l'orologio biologico alterato, ma gli accademici statunitensi hanno dimostrato che è sufficiente sopperire chimicamente a questa carenza per fare sì che l'orologio circadiano riprenda a funzionare correttamente. «Quello che abbiamo scoperto - ha dichiarato Garret FitzGerald - è che cambiamenti a breve termine hanno un effetto immediato sul ritmo alimentare che portano a un aumento del peso corporeo nel lungo periodo».

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