Italia in Pillole: La Croce di marmo

martedì 13 novembre 2012

La Croce di marmo


L’installazione dello scultore Mimmo Paladino a Firenze occupa praticamente tutta piazza Santa Croce: è una gigantesca croce (80x50 metri), realizzata con più di 50 blocchi di marmo nell’ambito della manifestazione Florens 2012.


È un appuntamento decisamente diverso da quello che è in corso all’interno del Battistero, sempre nell’ambito di Florens, dove sono visibili tre Crocifissi lignei tra i più importanti della storia dell’arte italiana, realizzati da tre artisti dalle caratteristiche diverse come Donatello, Michelangelo e Brunelleschi, per la prima volta visibili insieme, e già meta di un’interminabile fila di visitatori.

Ma la Croce di Mimmo Paladino, con blocchi di marmo estratti dalle cave di Carrara, alcuni alti fino a 4 metri, di forma e colore diversi, è la dimostrazione che l’arte contemporanea può vivere in una città antica e ricca di monumenti come quella di Firenze.
Nei grandi blocchi i visitatori possono lasciare se stessi, il ricordo del loro passaggio, con l’impronta della propria mano: secondo l’idea dell’artista devono “vivere l’opera d’arte” perché altrimenti è difficile cogliere la creatività nella sua interezza. La Croce ridà orientamento anche alla vita delle persone, che non si ritrovano in uno spazio qualsiasi, ma in un luogo che possiede una precisa identità spaziale, come lo vollero i Fiorentini quando lo crearono come spazio della predicazione della Parola: appunto, la parola della Croce.
Un orientamento che “conduce ad un approdo preciso, una basilica francescana che è al tempo stesso il pantheon dei grandi del nostro popolo, credenti e non”, ha commentano mons. Betori (arcivescovo della diocesi di Firenze).

Si potrebbe concludere dicendo che l’installazione di Paladino a Firenze si interroga sul significato dell’arte, della bellezza, su come si può costruire qualcosa di importante partendo dalla cultura.

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