Italia in Pillole: febbraio 2025

giovedì 6 febbraio 2025

DVR: ogni quanto aggiornare il documento di valutazione rischi?

 


Il DVR (documento di valutazione dei rischi) è un importante strumento di controllo e prevenzione che la normativa mette a disposizione delle aziende. Ma anche questo strumento ha una sua "data di scadenza" e modalità precise per l'aggiornamento. vediamo assieme quali.

Cosa è il DVR e come è strutturato?

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è un documento che, come indicato nell’art 28 del D.Lgs. 81/08, rappresenta una valutazione dei rischi in cui i lavoratori possono incorrere in sede di lavoro. La richiesta e presentazione del documento è un obbligo di legge indelegabile che deve essere assolto dal datore di lavoro.

Il DVR non presenta una struttura unica, ma può avere caratteristiche diverse a seconda del settore e delle peculiarità dell’attività che lo richiede di volta in volta. Importante è che il DVR contenga una mappatura completa ed esaustiva dei rischi e che venga aggiornato con la giusta frequenza, o comunque ogni volta che si presenti una delle condizioni che ne richiedono l’aggiornamento o l’integrazione.

DVR: quando è obbligatorio?

La redazione del DVR è obbligatoria per tutte le aziende che abbiano almeno un dipendente. Sono esonerati dalla stesura del DVR:

  • I liberi professionisti.
  • Le imprese individuali.
  • Le aziende con un solo socio lavoratore.
  • Le ditte familiari.

Aggiornamento del DVR: Perché aggiornare il DVR aziendale

Scadenza documento valutazione rischi: quando occorre procedere con una nuova valutazione DVR e perché è importante aggiornare il DVR?

Tenere aggiornato il DVR è un elemento essenziale che concorre alla sicurezza all’interno di un’azienda. Conoscere quelli che possono essere gli eventuali fattori di rischio serve, non solo ad evitare ammende e sanzioni, ma soprattutto a rendersi conto dello stato di sicurezza nella propria attività e, quindi, anche lavorare in modo più consapevole e, soprattutto, sicuro.

Ricordiamo, infatti, che il DVR serve proprio per valutare eventuali rischi connessi all’utilizzo di determinati macchinari o allo svolgimento di determinate attività, in modo da prevenire il loro insorgere e proteggere la sicurezza e la salute dei dipendenti. Aziende specializzate nella consulenza aziendale e nella prevenzione dei rischi sul lavoro, possono affiancare le attività in questo tipo di operazioni.

Aggiornamento DVR: figure coinvolte

Le figure coinvolte nella redazione e aggiornamento del DVR sono le stesse che partecipano alla sua prima redazione. Si parla quindi di:

  • Datore di lavoro cui spetta la presentazione del DVR e che a tale scopo si avvale della consulenza di professionisti.
  • Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), che ricopre due funzioni. Innanzitutto, supporta il datore di lavoro nella valutazione dei rischi e nella redazione del DVR. In secondo luogo, lo aiuta ad attuare le misure di protezione e prevenzione previste per l’attività in seguito alla valutazione dei rischi.
  • Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che deve essere consultato per la redazione della valutazione (così da scioglierne alcuni nodi di contenuti) e poi ricevere una copia del DVR.
  • Medico competente, qualora per l’attività in questione siano previsti anche protocolli di sorveglianza sanitaria. In questo caso il medico di competenza andrà a curare alcuni elementi specifici all’interno del DVR.

DVR aggiornamento: La Data Certa DVR

Con “DVR data certa” si intende l’apposizione, tramite firma o invio tramite PEC, della data in cui il DVR viene certificato o rielaborato.

Come previsto dall’art.28 comma 2, in caso di certificazione della data tramite firma sarà necessario che la data e la firma vengono apposte dal datore di lavoro, dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e/o dal Rappresentante dei Lavoratori. L’inserimento della data è un importante elemento a tutela e ulteriore garanzia per il datore di lavoro, che in questo modo certifica di aver richiesto ed effettuato la Valutazione dei Rischi prima che si verifichino infortuni o altre situazioni di criticità in questo ambito.

Come riconoscere e scegliere i migliori infissi da esterno per casa

 


Gli infissi da esterno svolgono un ruolo cruciale in ogni edificio, contribuendo non solo all'estetica e al comfort abitativo, ma anche all'efficienza energetica e alla sicurezza. Ma cosa sono esattamente e come orientarsi nella scelta tra le numerose opzioni disponibili sul mercato?

Cosa sono gli infissi da esterno?

Dal punto di vista tecnico, l'infisso è il telaio fissato al controtelaio, incastonato nella muratura, che regge le parti mobili (i serramenti). Questi ultimi serrano le aperture, come le ante delle finestre o le porte.

Gli infissi da esterno, in particolare, sono elementi strutturali che connettono gli ambienti interni con l’esterno. Sono composti da un telaio (la parte fissa ancorata alla muratura), le ante (le parti mobili che possono essere aperte o chiuse) e i sistemi oscuranti (come tapparelle, persiane o scuri). Tra questo tipo di infissi rientrano:

  • Porte esterne, utilizzate per l’ingresso principale.
  • Finestre, che permettono l’ingresso della luce naturale e dell’aria.
  • Porte-finestre, ideali per accedere a balconi, terrazze o giardini.
  • Sistemi oscuranti, come tapparelle, persiane e scuri, per modulare luce e privacy.
  • Luci fisse, come lucernai non apribili o vetrate usate per illuminare gli ambienti senza aperture.

Questi elementi non solo contribuiscono a creare una barriera protettiva contro gli agenti esterni e i tentativi di effrazione, ma offrono anche comfort termico, isolamento acustico e un’adeguata illuminazione.

Una scelta complessa ma strategica

Se un tempo gli infissi esterni erano scelti esclusivamente per la loro funzionalità, oggi devono rispondere a criteri estetici, prestazioni energetiche e sostenibilità. Un infisso ben progettato deve offrire un ottimo livello di efficienza energetica, riducendo le dispersioni termiche e abbattendo i costi in bolletta. Altre caratteristiche importanti sono: un buon isolamento acustico, ideale per chi vive in zone rumorose, come strade trafficate, e la possibilità di avere un'estetica personalizzata, per armonizzarsi con l’architettura dell’edificio e il design interno.

Il materiale degli infissi da esterno

La scelta del materiale è fondamentale per determinare estetica, durabilità e prestazioni isolanti. Tra le opzioni più comuni troviamo:

  • PVC: resistente, isolante e a bassa manutenzione, rappresenta una soluzione versatile ed economica.
  • Alluminio: l'installazione di serramenti in alluminio è l'ideale per strutture moderne, è leggero, resistente e durevole. Per garantire isolamento termico, si utilizza il taglio termico.
  • Legno: esteticamente pregiato e naturale, offre ottimo isolamento ma necessita di manutenzione regolare.
  • Materiali compositi: combinazioni come legno-alluminio o PVC-alluminio uniscono estetica e funzionalità, garantendo ottime prestazioni.

Caratteristiche tecniche degli infissi

Gli infissi esterni devono rispondere a esigenze specifiche legate all’ambiente in cui vengono installati. Quando si procede ad acquistare un infisso da esterno occorre considerare:

  • Efficienza Energetica: gli infissi di qualità aiutano a ridurre le dispersioni di calore in inverno e il surriscaldamento in estate, migliorando l’efficienza energetica dell’abitazione.
  • Isolamento Acustico: essenziale per chi vive in aree rumorose, come centri urbani o strade trafficate.
  • Tipologia di vetro, che può includere vetri selettivi per ridurre il calore solare o vetri stratificati per maggiore sicurezza.
  • Sistema di apertura: a battente, scorrevoli o a vasistas, da scegliere in base allo spazio disponibile e alle esigenze funzionali.
  • Sistemi oscuranti e zanzariere, per migliorare comfort e protezione.

Non dimentichiamo il contesto abitativo

La scelta degli infissi da esterno per la propria abitazione varia in base alla zona in cui si abita e dalle restrizioni o divieti posti dal condominio. Quindi occorre valutare:

  • Condizioni climatiche: In zone fredde o calde, gli infissi con elevate prestazioni termiche sono essenziali.
  • Normative locali: Nei centri storici o in condomini potrebbero esserci vincoli estetici da rispettare.
  • Stile architettonico: La scelta degli infissi deve armonizzarsi con il design complessivo dell’edificio.

Sicurezza e affidabilità degli infissi da esterno

Oltre a garantire isolamento e comfort, i serramenti possono essere dotati di kit antieffrazione per aumentare la sicurezza. Ferramenta rinforzata, vetri stratificati e sistemi di chiusura avanzati rendono più difficile qualsiasi tentativo di scasso.

Scelta consapevole e investimento a lungo termine

In conclusione: gli infissi de esterno rappresentano un investimento a lungo termine per migliorare la qualità della vita, ridurre i consumi energetici e aumentare la sicurezza della casa. Affidarsi a professionisti esperti per la scelta, l’installazione e la manutenzione dei serramenti è fondamentale per ottenere i migliori risultati e valorizzare al massimo la propria abitazione.

I font: storia, caratteristiche e utilizzo nella progettazione grafica

 


I font, noti anche come caratteri tipografici, sono una componente essenziale della comunicazione visiva. Essi rappresentano un insieme coordinato di lettere, numeri e simboli progettati per un utilizzo uniforme. La scelta di un font non è una decisione strategica in grado di influenzare l’efficacia e l’impatto visivo di un progetto grafico.

Una breve storia dei font

La storia dei font ha origini antiche. I primi sistemi di scrittura, come i geroglifici egizi e i caratteri cuneiformi mesopotamici, non prevedevano la nozione di font come la intendiamo oggi. Con l’avvento dell’alfabeto greco e, successivamente, romano, iniziarono a emergere stili distintivi per rappresentare lettere e numeri. Un momento cruciale nella storia dei font è stato l’invenzione della stampa a caratteri mobili da parte di Johannes Gutenberg nel XV secolo. Il carattere tipografico di Gutenberg, noto come Textura, si ispirava alla calligrafia gotica del tempo e fu il primo esempio di font destinato alla produzione di massa.

Nel corso dei secoli, i font si sono evoluti per rispondere a diverse esigenze estetiche e funzionali. Nel XVIII secolo, con l’introduzione dei caratteri Bodoni e Didot, si affermò lo stile “modern” caratterizzato da un contrasto marcato tra tratti sottili e spessi. Nel XX secolo, il movimento Bauhaus e il modernismo influenzarono la creazione di font come Futura e Helvetica, che privilegiavano semplicità e leggibilità. Con l’avvento del digitale negli anni ‘80, l’introduzione dei personal computer e di software di design come Adobe Illustrator rese i font più accessibili e personalizzabili. Il formato TrueType di Apple e Microsoft e il successivo OpenType di Adobe e Microsoft hanno standardizzato e ampliato le possibilità creative.

Caratteristiche stilistiche e tecniche

Questi elementi possono essere classificati in base a diverse caratteristiche stilistiche e tecniche:

  • Serif e Sans Serif: I font serif hanno piccoli tratti terminali (detti grazie) alle estremità delle lettere. Sono spesso associati a tradizione e autorevolezza (es. Times New Roman). I sans serif, invece, sono privi di grazie e trasmettono un senso di modernità e semplicità (es. Arial, Helvetica).
  • Contrasto dei tratti: Quelli moderni hanno un contrasto elevato tra tratti spessi e sottili, mentre quelli cosiddetti umani o transizionali presentano un contrasto moderato.
  • Dimensioni e proporzioni: Nei monospaziati ogni carattere occupa lo stesso spazio orizzontale (es. Courier); i font proporzionali presentano uno spazio variabile in base alla larghezza del carattere (es. Calibri).
  • Categorie decorative: i font script imitano la scrittura a mano mentre i display sono progettati per titoli e loghi, spesso più lineari e decorativi.

Dal punto di vista tecnico, la progettazione di un font richiede attenzione alla metrica (spaziatura tra i caratteri), al kerning (regolazione della distanza tra coppie specifiche di lettere) e alla leggibilità in diverse dimensioni. Questi parametri saranno poi fondamentali nella creazione di brochure, volantini o locandine.

L’utilizzo dei font nella progettazione grafica

Nella progettazione grafica, i font svolgono un ruolo cruciale nel comunicare il messaggio desiderato. La scelta del carattere giusto può influenzare la percezione di un marchio, di un prodotto o di un contenuto.

  • Coerenza visiva: Un carattere appropriato contribuisce a creare un’identità visiva coesa. Ad esempio, un brand di lusso potrebbe optare per un serif elegante, mentre una startup tecnologica potrebbe preferire un sans serif moderno.
  • Gerarchia tipografica: I font aiutano a stabilire una gerarchia visiva nei layout. L’uso di dimensioni, spessori e stili diversi guida l’occhio dell’utente attraverso i contenuti.
  • Accessibilità: Un buon carattere tipografico deve essere leggibile anche su schermi piccoli o in condizioni di scarsa visibilità. Elementi come Roboto e Open Sans sono progettati specificamente per il web e i dispositivi mobili.
  • Personalizzazione: Molti designer creano font personalizzati per conferire un’unicità ai loro progetti, specialmente per loghi e campagne pubblicitarie.

In sintesi, i font sono molto più di semplici strumenti estetici: sono potenti mezzi di comunicazione in grado di influenzare la percezione e il comportamento del pubblico. La comprensione della loro storia, delle loro caratteristiche e del loro utilizzo è fondamentale per ogni progettista grafico che voglia creare lavori efficaci e memorabili.