Un
anno fa siamo stati tutti, chi più chi meno, impegnati a compilare il 15°
censimento generale della popolazione e delle abitazioni in Italia. Siccome il
censimento è fatto ogni 10 anni, non a caso il numero 15 richiama alla memoria i
150 anni dall’unità d’Italia che abbiamo festeggiato lo scorso anno.
Sicuramente,
ripensando a quel primo censimento del 1861 di cambiamenti ce ne sono stati e
anche molti, a cominciare dal modo in cui sono stati raccolti i dati: infatti,
in quest’ultimo censimento c’è stata anche la possibilità di inviare i dati
direttamente online senza bisogno di compilare moduli che poi bisognava
spedire. Se il rilevamento del 1861 aveva evidenziato la presenza di circa 22
milioni di abitanti, in 150 anni la popolazione si è quasi triplicata
raggiungendo quota 59,5 milioni di persone.
Come
è naturale, l’aumento non è stato costante in tutto il territorio: sono le
regioni del Nord ad aver “vinto” la medaglia di zona più popolosa e la
Lombardia vince su tutte con più di nove milioni di abitanti, mentre la Valle d’Aosta
è la meno popolata.
Per
quanto riguarda le città, Roma si piazza al primo posto con circa 2.620.000
abitanti, seguita a ruota da Milano (1.200.000 abitanti circa), Torino, Napoli
e Palermo che insieme contano meno di 3.000.000 di abitanti. Da notare come, a
differenza di altri paesi europei ma anche di altri continenti, in Italia la capitale
non è una vera e propria megalopoli, anzi, potremmo dire che è una città
vivibile che però durante il giorno vede la sua popolazione aumentare del
doppio di quella residente. Non mancano però i mini comuni: al terzo posto
troviamo Moncenisio in provincia di Torino (42 abitanti), al secondo posto Monterone
in provincia di Lecco (34 abitanti) ed al primo posto Pedesina in provincia di
Sondrio (30 abitanti).
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