Sono le 9 di mattina, ed un ometto tarchiato scende dal suo furgone. Si avvicina ad un cartello recante l'immagine dell'ultimo prodotto di bellezza di una nota azienda di cosmetici, che aveva attaccato lui stesso due mesi prima. Da allora non era più tornato in quella zona della città, il lavoro era scemato e lui non aveva più affisso cartelloni pubblicitari. Ma ora è diverso: il suo furgone pullula di manifesti che ritraggono faccioni sorridenti coronati da slogan improponibili. È tempo di elezioni amministrative.
Il 15 ed il 16 maggio - eccezion fatta per abitanti siculi ed eugubini - verranno chiamati alle urne i cittadini di 1344 comuni italiani per rinnovare i rappresentanti comunali e provinciali. Come sempre verrà dato gran risalto ai risultati locali dandogli valore di test nazionale, come già affermato dai rappresentanti nazionali dei maggiori partiti politici, e i riflettori saranno puntati principalmente sulle grandi città.
È delle ultime ore la notizia che, a sorpresa, non tutti i membri del PD siano d'accordo sul voto a Giuliano Pisapia. E non perchè avessero sostenuto un altro candidato alle primarie del novembre dello scorso anno. Sul sito del partito democratico newyorkese è stata pubblicata una lettera, a nome dello stesso PD di New York, poi eliminata, nella quale veniva affermato
"Il nostro appoggio va incondizionatamente a Mattia Calise del Movimento 5 Stelle. [...] Mattia è il volto della “Rivoluzione”, è quello che noi del partito democratico di New York vorremmo vedere in tutte le posizioni politiche [...] Vogliamo un comune che pensi ai cittadini e non agli interessi dei cementificatori, dei petrolieri e delle multinazionali. Vogliamo un comune dove gli interessi della mafia, 'ndrangheta e della camorra non entrino mai, nemmeno di striscio. Per fare questo ci vuole un viso come quello di Mattia un viso libero senza paura di perdere la poltrona, perché non l'ha mai avuta, o perché i suoi ideali sono superiori al costo del mutuo. [...] Il Partito Democratico dovrebbe prendere Mattia come esempio e attuare un ricambio di facce e quando diciamo facce intendiamo non a livello estetico ma interno e quindi anche un cambiamento del cuore, che sarebbe basilare per la nostra sopravvivenza”.
Queste affermazioni fanno il paio con il notevole afflusso di persone in piazza in occasione dell'intervento pubblico di Beppe Grillo a sostegno dei candidati del Movimento 5 stelle. La stessa scena si è ripetuta anche a Bologna e molte altre piccole realtà locali. Che sia effettivamente giunta l'ora di un cambiamento radicale nel panorama politico italiano? Che - per una volta - il centrosinistra italiano (ma di New York) si sia accorto che il vento sta cambiando?
Il 15 ed il 16 maggio - eccezion fatta per abitanti siculi ed eugubini - verranno chiamati alle urne i cittadini di 1344 comuni italiani per rinnovare i rappresentanti comunali e provinciali. Come sempre verrà dato gran risalto ai risultati locali dandogli valore di test nazionale, come già affermato dai rappresentanti nazionali dei maggiori partiti politici, e i riflettori saranno puntati principalmente sulle grandi città.
È delle ultime ore la notizia che, a sorpresa, non tutti i membri del PD siano d'accordo sul voto a Giuliano Pisapia. E non perchè avessero sostenuto un altro candidato alle primarie del novembre dello scorso anno. Sul sito del partito democratico newyorkese è stata pubblicata una lettera, a nome dello stesso PD di New York, poi eliminata, nella quale veniva affermato
"Il nostro appoggio va incondizionatamente a Mattia Calise del Movimento 5 Stelle. [...] Mattia è il volto della “Rivoluzione”, è quello che noi del partito democratico di New York vorremmo vedere in tutte le posizioni politiche [...] Vogliamo un comune che pensi ai cittadini e non agli interessi dei cementificatori, dei petrolieri e delle multinazionali. Vogliamo un comune dove gli interessi della mafia, 'ndrangheta e della camorra non entrino mai, nemmeno di striscio. Per fare questo ci vuole un viso come quello di Mattia un viso libero senza paura di perdere la poltrona, perché non l'ha mai avuta, o perché i suoi ideali sono superiori al costo del mutuo. [...] Il Partito Democratico dovrebbe prendere Mattia come esempio e attuare un ricambio di facce e quando diciamo facce intendiamo non a livello estetico ma interno e quindi anche un cambiamento del cuore, che sarebbe basilare per la nostra sopravvivenza”.
Queste affermazioni fanno il paio con il notevole afflusso di persone in piazza in occasione dell'intervento pubblico di Beppe Grillo a sostegno dei candidati del Movimento 5 stelle. La stessa scena si è ripetuta anche a Bologna e molte altre piccole realtà locali. Che sia effettivamente giunta l'ora di un cambiamento radicale nel panorama politico italiano? Che - per una volta - il centrosinistra italiano (ma di New York) si sia accorto che il vento sta cambiando?
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