Italia in Pillole: Emergenza cimici a Caracas

venerdì 24 giugno 2011

Emergenza cimici a Caracas

Il problema in questione non ha niente a che fare con l’invasione di cavallette che si verifica in alcune zone del nostro paese durante i mesi estivi.
L’emergenza non riguarda gli agricoltori ma è di ordine sanitario. Queste cimici non rovinano il raccolto ma trasmettono una temibile malattia: il morbo di Chagas.

La Panstrongylus geniculatus, meglio conosciuta in Venezuela con il nome di Chipo, è una cimice che negli ultimi anni è stata “sfrattata” dalla foresta, dove viveva nutrendosi del sangue di opossum, pipistrelli, armadilli, alcune scimmie ed altri animali.
Tutto ciò è avvenuto per 2 ragioni strettamente correlate: da un lato gli ospiti della cimice sono animali ormai in via d’estinzione a causa della regressione della foresta, distrutta da incendi ed edilizia selvaggia; dall’altro lato  Caracas negli ultimi anni si è espansa notevolmente proprio a scapito della foresta divenendo una metropoli da più di 6 milioni di abitanti.
Quindi il Chipo ha imparato ad infestare la città e a pungere l’uomo e gli animali domestici. Si è, per così dire, “civilizzato”.
Ma il problema dove sta? Il problema è che il Chipo rappresenta il vettore del protozoo Tripanosoma cruzi, che quindi viene ad essere trasferito dagli animali della foresta (il serbatoio del parassita) all’uomo, in cui è responsabile della tripanosomiasi americana, meglio conosciuta come Morbo di Chagas dal nome del suo scopritore.
Ma come avviene la trasmissione? La trasmissione del parassita avviene tramite le feci infette del Chipo, normalmente per via parenterale ma anche per via oro-fecale.
Trasmissione parenterale significa che il Chipo punge l’uomo per succhiarli il sangue e contemporaneamente emette feci infette che quindi possono essere trasferite all’uomo attraverso la puntura o ancor peggio attraverso ferite che il soggetto stesso si provoca quando si gratta.
Invece trasmissione oro-fecale (o per meglio dire feco-orale) significa che le feci infette della cimice possono contaminare gli alimenti. Naturalmente, poi, una volta ingeriti, questi alimenti contaminati dal parassita causano la malattia che è molto più grave rispetto alla forma a trasmissione parenterale, è come se un individuo fosse punto da migliaia di cimici insieme!
Ma, come se tutto ciò non bastasse, continua a piovere sul bagnato: innanzitutto negli ultimi anni, a Caracas, si è ampiamente diffuso l’uso di luci bianche che attraggono moltissimo le cimici e poi le scarse condizioni igieniche della bidonville periferica di Caracas rappresentano l’ambiente ideale per la diffusione sia delle cimici che del parassita, cosicché il numero di malati è in continuo aumento.
Per fortuna le autorità sanitarie venezuelane hanno riconosciuto la gravità della situazione e si sono subito attivate soprattutto per mettere in atto misure che riducano al minimo la circolazione dei Chipos.

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