La scorsa notte a Newark, New Jersey si è tenuto il consueto draft NBA. Per chi non lo sapesse, si tratta di scegliere della matricole che decidono di fare il grande passo e di entrare nel mondo NBA, con un sistema piuttosto complesso atto ad evitare lunghe "dittature" di una squadra e a dare la possibilità anche a squadre scalcinate di poter ambire al titolo partendo da un rookie in grado di fare la differenza (la dinastia Celtics 1956-1969 è dovuta all'innesto di Bill Russell; San Antonio è una città nota quasi solo per la scelta di Tim Duncan nel 1997, che ha portato la squadra a vincere ben 4 titoli NBA).
Questo è stato un draft non molto ricco di talento, ma ci sono dei buoni prospetti che potrebbero cambiare la sorte di una franchigia.
#1: Cleveland sceglie Kyrie Irving, un playmaker "classico", più regista e meno realizzatore degli ultimi play sfornati da Duke: Cleveland ha bisogno di ripartire da zero, e affiancare Irving a Baron Davis per un paio d'anni potrebbe far maturare il giovane ed insegnargli i trucchi del mestiere;
#2: Minnesota sceglie Derrick Williams, bel giocatore con ottime statistiche, ma troppo piccolo per essere ala grande e troppo lento per essere ala piccola; a Minnesota poi quegli spot sono già ben occupati. Possibile che venga utilizzato come merce di scambio.
#3: Utah sceglie Enes Kanter, centro turco con un fisico già pronto e ottima mobilità. Tuttavia non ha potuto giocare per un anno causa un sussidio troppo generoso da parte della sua ex squadra. Potrebbe essere lui il vero crack del draft.
#4: Cleveland sceglie Tristan Thompson, ala estremamente atletica che ricorda per certi versi Tyrus Thomas, bene come rimbalzista e stoppatore, ma gioco spalle a canestro e tiro dalla distanza proprio non vanno. Sarà work in progress per almeno un paio d'anni. Nessuno se lo aspettava con una scelta così alta.
#5: Toronto sceglie Jonas Valanciunas, centro lituano molto interessante; tuttavia a questo punto si pongono due quesiti: 1) cosa farà il lituano, visto che potrebbe scegliere di rimanere in Europa anche l'anno prossimo; 2) che ne sarà di Andrea Bargnani, prima scelta del 2006 che potrebbe migrare verso altri lidi. Magari ad Orlando a giocare da alla ala forte "alla Nowitzki".
Per la lista completa dei giocatori scelti nei primi 2 giri andare sul sito nba.com
Questo è stato un draft non molto ricco di talento, ma ci sono dei buoni prospetti che potrebbero cambiare la sorte di una franchigia.
#1: Cleveland sceglie Kyrie Irving, un playmaker "classico", più regista e meno realizzatore degli ultimi play sfornati da Duke: Cleveland ha bisogno di ripartire da zero, e affiancare Irving a Baron Davis per un paio d'anni potrebbe far maturare il giovane ed insegnargli i trucchi del mestiere;
#2: Minnesota sceglie Derrick Williams, bel giocatore con ottime statistiche, ma troppo piccolo per essere ala grande e troppo lento per essere ala piccola; a Minnesota poi quegli spot sono già ben occupati. Possibile che venga utilizzato come merce di scambio.
#3: Utah sceglie Enes Kanter, centro turco con un fisico già pronto e ottima mobilità. Tuttavia non ha potuto giocare per un anno causa un sussidio troppo generoso da parte della sua ex squadra. Potrebbe essere lui il vero crack del draft.
#4: Cleveland sceglie Tristan Thompson, ala estremamente atletica che ricorda per certi versi Tyrus Thomas, bene come rimbalzista e stoppatore, ma gioco spalle a canestro e tiro dalla distanza proprio non vanno. Sarà work in progress per almeno un paio d'anni. Nessuno se lo aspettava con una scelta così alta.
#5: Toronto sceglie Jonas Valanciunas, centro lituano molto interessante; tuttavia a questo punto si pongono due quesiti: 1) cosa farà il lituano, visto che potrebbe scegliere di rimanere in Europa anche l'anno prossimo; 2) che ne sarà di Andrea Bargnani, prima scelta del 2006 che potrebbe migrare verso altri lidi. Magari ad Orlando a giocare da alla ala forte "alla Nowitzki".
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