La Cir subì un danno immediato e diretto dalla sentenza con cui la corte d'appello presieduta da Vittorio Metta - corrotto per conto di Silvio Berlusconi dagli avvocati dello stesso - stabilì che il Lodo Mondadori fosse nullo: Fininvest è condannata a versare alla società di Carlo De Benedetti 560 milioni di euro, riducendo la somma quantificata come risarcimento in primo grado di 750 milioni.
Scrivono i giudici che se il “relatore non fosse stato corrotto [...] una sentenza giusta avrebbe inevitabilmente respinto l’impugnazione e confermato il Lodo”.
Ossia, la corruzione di Metta fu condizione necessaria e fondamentale perchè il giudizio scevro di “anomale patologie” non potesse avvenire e la corte si pronunciasse in favore di Fininvest.
Ma il passaggio più importante è quello dedicato a Silvio Berlusconi. Il premier, vale la pena di ricordarlo, è stato assolto dall’accusa di corruzione per prescrizione del reato. Ma questo non impedisce di affermare la sua responsabilità nella vicenda corruttiva in sede di risarcimento civile: “È da ritenere, incidenter tantum ed ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede, corresponsabilità che, come logica conseguenza, comporta, per il principio della responsabilità civile”.
“E’ assolutamente improbabile – scrivono i giudici – anzi fuori da ogni plausibile logica, che nel febbraio ’91 una qualsiasi persona fisica abbia versato tre miliardi di lire di Fininvest a Previti (All Iberian vi dice nulla?) in mancanza di una obbligazione debitoria nei suoi confronti, perché li gestisse nell’interesse della medesima Fininvest anche e soprattutto a fini corruttivi, tenendo il proprietario della società pagatrice e beneficiaria all’oscuro dell’esistenza o anche solo del fine di questa operazione.
È finita qui la vicenda? A giudicare dal provvedimento ribattezzato "salva-Fininvest" che il consiglio dei ministri aveva incluso nella famigerata manovra correttiva (ma 4 mesi fa Tremonti non sosteneva che non ci sarebbe stato assolutamente bisogno di un provvedimento del genere?), parrebbe proprio che questa storia si debba arricchire di altri capitoli
Scrivono i giudici che se il “relatore non fosse stato corrotto [...] una sentenza giusta avrebbe inevitabilmente respinto l’impugnazione e confermato il Lodo”.
Ossia, la corruzione di Metta fu condizione necessaria e fondamentale perchè il giudizio scevro di “anomale patologie” non potesse avvenire e la corte si pronunciasse in favore di Fininvest.
Ma il passaggio più importante è quello dedicato a Silvio Berlusconi. Il premier, vale la pena di ricordarlo, è stato assolto dall’accusa di corruzione per prescrizione del reato. Ma questo non impedisce di affermare la sua responsabilità nella vicenda corruttiva in sede di risarcimento civile: “È da ritenere, incidenter tantum ed ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede, corresponsabilità che, come logica conseguenza, comporta, per il principio della responsabilità civile”.
“E’ assolutamente improbabile – scrivono i giudici – anzi fuori da ogni plausibile logica, che nel febbraio ’91 una qualsiasi persona fisica abbia versato tre miliardi di lire di Fininvest a Previti (All Iberian vi dice nulla?) in mancanza di una obbligazione debitoria nei suoi confronti, perché li gestisse nell’interesse della medesima Fininvest anche e soprattutto a fini corruttivi, tenendo il proprietario della società pagatrice e beneficiaria all’oscuro dell’esistenza o anche solo del fine di questa operazione.
È finita qui la vicenda? A giudicare dal provvedimento ribattezzato "salva-Fininvest" che il consiglio dei ministri aveva incluso nella famigerata manovra correttiva (ma 4 mesi fa Tremonti non sosteneva che non ci sarebbe stato assolutamente bisogno di un provvedimento del genere?), parrebbe proprio che questa storia si debba arricchire di altri capitoli
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