"È stato possibile concepire e realizzare una prova di coesione nazionale come quella della rapidissima adozione in Parlamento e la manovra finanziaria resasi necessaria di fronte ai colpi della crisi incombente sull'euro che raggiungevano il nostro Paese".
"Era una prova che l'Italia doveva dare per mostrare la consapevolezza degli obiettivi da conseguire e pure nel dissenso sulle misure cui ricorrere, è stato molto importante assumere tutti l'obiettivo del pareggio di bilancio: era una prova che l'Italia doveva dare per mostrare la capacità delle sue forze vitali di reagire a situazioni e sfide assai dure come in altri periodi della sua storia di Paese democratico", ha poi aggiunto.
Alla domanda se sia stata risolutiva quella prova di coesione, il capo dello Stato ha quindi risposto: "Indubbiamente no. Molto resta da fare in Italia, molto resta da fare a livello europeo in una logica di condivisione dei rischi e di necessità di azione comune che si è affermata nel Consiglio Ue di ieri a Bruxelles. Ci si è mossi nella direzione in cui molti, e io stesso avevamo auspicato che si procedesse risolutamente".
"Era una prova che l'Italia doveva dare per mostrare la consapevolezza degli obiettivi da conseguire e pure nel dissenso sulle misure cui ricorrere, è stato molto importante assumere tutti l'obiettivo del pareggio di bilancio: era una prova che l'Italia doveva dare per mostrare la capacità delle sue forze vitali di reagire a situazioni e sfide assai dure come in altri periodi della sua storia di Paese democratico", ha poi aggiunto.
Alla domanda se sia stata risolutiva quella prova di coesione, il capo dello Stato ha quindi risposto: "Indubbiamente no. Molto resta da fare in Italia, molto resta da fare a livello europeo in una logica di condivisione dei rischi e di necessità di azione comune che si è affermata nel Consiglio Ue di ieri a Bruxelles. Ci si è mossi nella direzione in cui molti, e io stesso avevamo auspicato che si procedesse risolutamente".
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