Grande vittoria dell'Italia ai mondiali di nuoto in corso a Shanghai, che vedrà il suo termine domani.
La squadra italiana di pallanuoto maschile, dopo un digiuno di 17 anni - ultima vittoria a Roma nel 1994 - può tornare a festeggiare un titolo mondiale, ottenuto al termine di un torneo nella quale la compagine italica non ha dato segno di cedimento, vincendo tutte le partite e rimanendo quasi sempre in avanti nel punteggio. Anche in finale.
Dopo un passaggio a vuoto nel secondo tempo, dove l'Italia subisce 2 gol e termina la prima metà di gara sotto 2-1. Superato il momento di scarsa lucidità in fase offensiva, la squadra allenata da Sandro Campagna - era presente, allora come giocatore, anche 17 anni fa nel successo mondiale e 2 anni prima nella storica finale olimpica che vide l'Italia sconfiggere la squadra di casa - ha agganciato l’avversario e infine superato fino a chiudere il terzo periodo sul 5-3 facendo segnare un parziale di 4-1. A 8 dalla fine sembra che la vittoria sia vicina, ma i serbi si rifanno sotto a -1. Presciutti sigla la sua doppietta e porta nuovamente a 2 la distanza tra le due nazionali. Ma Udovicic e compagni non mollano e, grazie anche ad un rigore (saranno 3 quelli fischiati a favore dei serbi, di cui ne verrà segnato solo uno) agganciano gli azzurri.
I supplementari vedono gli azzurri sempre davanti. Aicardi sigla la tripletta personale ma il pareggio è immediato. Il rigore assegnato alla Serbia a 30 secondi dalla fine del primo tempo supplementare avrebbe potuto spezzare i sogni di gloria del "Settebello" ma un Tempesti immenso - il portiere - risponde da campione. Nella ripresa è Maurizio Felugo, a 35 secondi dal termine a mettere la parola fine sul match, regalando l’oro ad un Settebello di nuovo Mondiale.
La squadra italiana di pallanuoto maschile, dopo un digiuno di 17 anni - ultima vittoria a Roma nel 1994 - può tornare a festeggiare un titolo mondiale, ottenuto al termine di un torneo nella quale la compagine italica non ha dato segno di cedimento, vincendo tutte le partite e rimanendo quasi sempre in avanti nel punteggio. Anche in finale.
Dopo un passaggio a vuoto nel secondo tempo, dove l'Italia subisce 2 gol e termina la prima metà di gara sotto 2-1. Superato il momento di scarsa lucidità in fase offensiva, la squadra allenata da Sandro Campagna - era presente, allora come giocatore, anche 17 anni fa nel successo mondiale e 2 anni prima nella storica finale olimpica che vide l'Italia sconfiggere la squadra di casa - ha agganciato l’avversario e infine superato fino a chiudere il terzo periodo sul 5-3 facendo segnare un parziale di 4-1. A 8 dalla fine sembra che la vittoria sia vicina, ma i serbi si rifanno sotto a -1. Presciutti sigla la sua doppietta e porta nuovamente a 2 la distanza tra le due nazionali. Ma Udovicic e compagni non mollano e, grazie anche ad un rigore (saranno 3 quelli fischiati a favore dei serbi, di cui ne verrà segnato solo uno) agganciano gli azzurri.
I supplementari vedono gli azzurri sempre davanti. Aicardi sigla la tripletta personale ma il pareggio è immediato. Il rigore assegnato alla Serbia a 30 secondi dalla fine del primo tempo supplementare avrebbe potuto spezzare i sogni di gloria del "Settebello" ma un Tempesti immenso - il portiere - risponde da campione. Nella ripresa è Maurizio Felugo, a 35 secondi dal termine a mettere la parola fine sul match, regalando l’oro ad un Settebello di nuovo Mondiale.
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